Categorie: Mostre

Felice Levini all’Istituto Italiano di Cultura C.M.Lerici di Stoccolma

di - 3 Agosto 2021

All’Istituto Italiano di Cultura C.M.Lerici di Stoccolma, la Direttrice Maria Sica ha trasformato una misura di sicurezza in opera d’arte convocando l’artista Felice Levini (1956, Roma), che ha realizzato il progetto site-specific Tre Grazie, da poco nel giardino dell’Istituto.
Nella primavera 2021, infatti, ha spiegato l’istituzione, l’Ambasciata inglese, confinante con l’Istituto, per ragioni di sicurezza, ha chiesto che nel giardino che fiancheggia l’edificio fossero collocati tre grandi massi: uno di porfido, uno di falesia e uno di granito. La Direttrice ha accolto la richiesta, ma allo stesso tempo ha deciso di convocare Felice Levini per trasformare i massi in opere d’arte.
L’artista ha così realizzato Tre Grazie, opera che vede ciascuno dei blocchi di pietra trafitti da altrettante frecce in ferro dipinto.

«La freccia – ha spiegato l’Istituto – è intesa come vettore, a indicare la traiettoria che le pietre venute dallo spazio hanno idealmente percorso per raggiungere l’Istituto: potrebbero essere meteoriti, oppure Dèi venuti da pianeti lontani, come Mercurio, Venere, Marte.
In questi giorni vi porteremo dietro le quinte del progetto, mostrandovi le varie fasi di realizzazione dell’opera e presentandovi l’artista e la sua installazione. Il progetto è in collaborazione con Zerynthia Associazione per l’arte contemporanea e RAM radioartemobile».

Felice Levini, Tre Grazie, un progetto per Istituto Italiano di Cultura C.M.Lerici di Stoccolma, 2021, courtesy Istituto Italiano di Cultura C.M.Lerici di Stoccolma

L’opera letta da Laura Cherubini

«Nelle tre pietre, – ha scritto Laura Cherubini nel testo che accompagna il progetto – Levini conficca tre frecce di ferro alte due metri, come se fossero state scagliate dagli dei dall’alto dell’Olimpo. Sono tre vettori di energia cosmica, schegge di pianeta e di pensiero. Alle frecce nelle pietre, l’artista attribuisce tre nomi di pianeti e dei al tempo stesso: Marte, Venere e Mercurio. I nomi sono scritti da lettere in bronzo come quelle che si adoperano per le lapidi. Levini ha sempre inserito parole e testi nel suo lavoro usando la scrittura, non la grafia che è legata a una dimensione più personale e autobiografica, mentre l’artista vuole stigmatizzare ma anche sdrammatizzare. Le frecce hanno come colori il rosso (per Marte), il verde (per Venere) e un nero argenteo (per Mercurio). Rosso, nero e verde sono colori che Levini usa sempre dal 1982 come simbologia, come una sorta di bandiera ideologica o ideale. […]
Nel caso dell’opera di Felice Levini a Stoccolma le frecce visualizzano e concretizzano la traiettoria di un’energia, disegnano un campo di energia nella materia rappresentata dai massi. Il linguaggio di Levini, sia che si tratti di pittura, di scultura o di installazione, è sempre nitido, chiaro e preciso. A questo linguaggio diretto e a fuoco, corrisponde però una complessità del pensiero e dei suoi riferimenti. Le frecce rappresentano anche una sorta di parodia della mitologia e di tutti i suoi portati simbolici e allegorici».

Felice Levini, Tre Grazie, un progetto per Istituto Italiano di Cultura C.M.Lerici di Stoccolma, 2021, courtesy Istituto Italiano di Cultura C.M.Lerici di Stoccolma

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30