Barbara Prenka, Crocodile tears, 2025, embroidery on cotton hand-embroidered by the artistâs mother in 1983 and drapery, site-specific installation, environmental dimensions, Courtesy the artist and A plus A Gallery, ph Clelia Cadamuro
Lâespressione What time is it between my fingers? âtitolo della mostra allâAplusA Gallery di Veneziaâ assume chiarezza con un attento sguardo alle opere in tessuto che occupano gli spazi della galleria, in cui lâelemento principale è senza dubbio lâarte del ricamo. Una tecnica del passato, tramandata di generazione in generazione, che si collega alle origini di Barbara Prenka, nata e cresciuta in Kosovo ma con una formazione in Pittura presso lâAccademia di Belle Arti di Venezia. Si tratta di una tecnica tradizionale, quella del ricamo, che viene rielaborata dallâartista con un approccio contemporaneo, per proporre nuove sperimentazioni artistiche.
Quale tempo trascorre tra le dita dellâartista? La risposta non è semplice e unisce arte, ricordi del passato (familiari e culturali) e concetti di fisica. Il momento del ricamo viene presentato come unâoccasione per intrecciare il passato, il presente e il futuro, mediante un nodo imprevisto di ricordi ed emozioni.
Il tema della mostra si lega ai concetti delineati dalla filosofa Karen Barad, che concepisce una temporalitĂ non lineare ma intrecciata. Barad fa riferimento a un passato non concluso che ritorna, e cosĂŹ accade anche per i lavori di Barbara attraverso la riproposizione di tecniche e oggetti del passato familiare, e piĂš in generale della storia culturale del Kosovo, che utilizza per parlare del futuro. Questa operazione artistica prende forza dai fondamenti di fisica quantistica del matematico David Hilbert, con il fine di invertire il corso del tempo e di riutilizzare quindi una tecnica e alcuni materiali del passato per ricamare una forma artistica nuova, sfruttandone pienamente il potenziale creativo.
Lâopera che occupa lo spazio in vetrina, dal titolo Reunion with aunts and uncles, è esemplificativa dei concetti espressi fino a questo punto. Alla base di una installazione tessile circolare di colore viola, è posizionata unâopera video che presenta la zia, la madre e la nonna dellâartista mentre realizzano un particolare tipo di tappeti âi âJaniâ, solitamente parte della dote di nozzeâ con una tecnica di ricamo tipica del Kosovo. Lâinfluenza del paese natale, oltre al ricamo, si percepisce tramite i racconti delle donne sulla guerra combattuta in Kosovo dal 1998 di cui sono state testimoni. I quadri tessili appesi alle pareti riprendono lâatmosfera dellâinstallazione centrale e ripropongono frammenti di vita familiare.
Unâinstallazione tessile site-specific, dal titolo Bouquet Bouquet, occupa la sala centrale attraverso un percorso ondulato che coinvolge fisicamente il visitatore. Lâartista presenta alcune parti del corredo nuziale decorato dalla madre nel 1982, con un significato emotivo forte derivante anche dallâuso quotidiano dei tessuti. Una raccolta di centri e copriletti ricamati, realizzati dalle donne della famiglia dellâartista, che rappresentano tracce di un passato a cui Barbara dona una nuova essenza creando un viaggio tra i ricordi ma con uno sguardo sempre rivolto al futuro.
Anche la coperta dellâopera Cover me twice fa parte del corredo di famiglia: realizzata a mano nel 1960, viene qui riproposta con un inserto centrale in vetro e unâimmagine che ripete i colori della coperta ma in una versione âpixelataâ. La coperta, come tutti gli oggetti quotidiani, secondo la filosofia di Barad assume una funzione solo nel momento di contatto con il corpo umano. Questo è il concetto di intra-azione, ovvero lâidea secondo cui qualsiasi oggetto manifesta la propria funzionalitĂ e un senso pratico solo tramite la relazione con un altro oggetto, o con un essere vivente. CosĂŹ anche i tessuti di Barbara assumono un significato nuovo nella loro relazione reciproca o tramite il contatto con materiali nuovi, tessuti o disegni creati dallâartista.
La nuova essenza degli oggetti familiari presentati e rilavorati da Barbara, si relaziona anche con i ricordi e le immagini passate che i tessuti portano con loro. Secondo questa visione, lâartista propone nellâultima stanza lâopera ricamata The blindes of the dark is a touchable light, in cui ritorna la concezione di un tappeto appartenente alla vita familiare riproposto però con un tessuto in seta incorniciato e ricamato invece dellâartista, con un passaggio temporale dal 1980 al 2025 e quindi carico di un diverso vissuto rispetto alla persona che compie lâazione.
La personale di Prenka, dunque, si interroga sulla possibilitĂ per le azioni compiute nel presente di poter modificare il passato e influenzare il futuro, offrendo una varietĂ di risposte attraverso le opere in mostra. Lâesperienza del percorso espositivo sembra confermare proprio nel momento del ricamo la coesistenza tra il passato, il presente e il futuro. Le temporalitĂ si influenzano a vicenda e ripropongono ricordi, valori e sperimentazioni con significati nuovi secondo il concetto di âdiffrazione temporaleâ.
In What time is between my fingers? si nota anche unâinfluenza dellâArte Povera, non solo per il tipo di materiali utilizzati ma soprattutto per la concezione di opera dâarte modificabile, spontanea e in evoluzione nel corso del tempo. La riproposizione di valori culturali della storia familiare di Prenka e lâimmersione tra le installazioni tessili permettono al visitatore di entrare in un percorso che, proprio grazie ai suoi ricami temporali, favorisce una rielaborazione affascinante di ricordi, momenti e immagini personali.
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