Sinfonie d'arte, Palazzo Doria Carcassi, Genova, 2023, installation view
La mostra “Sinfonie d’Arte. Capolavori in dialogo tra Modena e Genova” rappresenta l’espressione della recente fusione tra le banche BPER di Modena e Carige di Genova le quali, unendo le attività economiche e finanziarie, raccolgono sotto un unico ombrello anche i rispettivi patrimoni artistici. In corso fino al 23 luglio 2023 presso Palazzo Doria Carcassi di Genova – posto in un vicolo al confine tra la piazza principale e la città vecchia – la mostra espone 30 opere che vanno dal Cinquecento al Settecento ora appartenenti alla Collezione BPER Banca, al nucleo genovese e al nucleo modenese, oltre a comprendere alcuni prestiti. Si tratta di dipinti le cui vicende si intrecciano saldamente alle storie della banca e di chi nel tempo ha operato all’interno delle sue sedi: le opere, acquisite inizialmente per arredare gli uffici di dirigenti e dipendenti, sono diventate l’inizio di una forte coscienza filantropica.
Dal primo nucleo, si è giunti oggi a una collezione di grande importanza che con il tempo si è ampliata acquisendo anche intere raccolte sparse sul territorio. Il grimaldello, infatti, è stato nel comprendere l’importanza della restituzione del valore di tali collezioni alla collettività, rendendole aperte e fruibili dal pubblico. “Sinfonie d’Arte” rappresenta quindi <<non un punto di arrivo ma di partenza, puntando a una serie di eventi culturali pubblici e accessibili che non sia saltuaria, bensì rappresenti un punto di riferimento nell’offerta del territorio>> come ricorda la Presidente di BPER Flavia Mazzarella.
A cura di Anna Orlando e Lucia Peruzzi, le “Sinfonie d’arte” si riferiscono alle ripartizioni tematiche su cui sono state suddivise le tele in esposizione: attraverso le sei sale del piano nobile di Palazzo Doria Carcassi – edificio di origine cinquecentesca oggi sede della Fondazione Carige – il percorso iconografico si sviluppa attraverso titoli come “Magie di luce”, “I colori della musica”, “Vergini ed eroine”, “Il fascino del quotidiano” e “Gesti di seduzione”. A colpire è il modo in cui l’allestimento, progettato da Andrea Isola, rispetta e si mette in dialogo con l’architettura interna dell’edificio, ponendo le opere ad altezze diverse che seguono gli stucchi e le decorazioni settecentesche dei muri.
Tra i più importanti capolavori della collezione, un massiccio Amore Dormiente di Guido Reni oltre il quale comincia la Sala della musica, al cui centro sono stati portati degli strumenti musicali coevi. Arrivano poi da Modena opere di altri maestri emiliani come Ludovico Carracci, Guido Reni, Guercino e Giuseppe Maria Crespi, oltre a Bartolomeo Passerotti, Sisto Badalocchi, Lucio Massari, Alessandro Tiarini, Michele Desubleo, Paolo Emilio Besenzi, Lorenzo Pasinelli e Cristoforo Munari. Queste si confrontano con i dipinti genovesi, quelli di Giovanni Battista Paggi, Gioacchino Assereto, Luca Cambiaso e Giovanni Maria Bottalla, in un dialogo che metterà in luce una diversa cultura che si fa lingua.
«Il periodo di riferimento per le trentadue tele esposte e qui studiate è la stagione che va dalla seconda metà del Cinquecento ai primi decenni del Settecento, quando in Italia si passa dal Manierismo al Barocco, da questo al Rococò e al Classicismo>>, spiegano le curatrici Anna Orlando e Lucia Peruzzi. <<Il confronto diretto tra dipinti di scuole diverse o di epoche diverse è estremamente stimolante, non solo per i vari modi con cui gli artisti si approcciano alla realtà>>, concludono, <<ma anche per capire come ambienti culturali diversi possano influenzare interpretazioni e visioni differenti di uno stesso universo di riferimento, reale o immaginario che sia».
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