Categorie: Mostre

Milano, i corpi in attesa di Aldo Salucci in mostra da A.MORE Gallery

di - 18 Marzo 2024

Un’osservazione profonda del corpo, portando lo sguardo fino al livello cellulare, tra colori e geometrie che possiamo immaginare nascosti in noi stessi, alla ricerca di una forma ricorrente, di un ritmo visivo. Questa la tensione dei Corpi in Attesa di Aldo Salucci, in mostra fino al 31 maggio da A.MORE Gallery, a Milano. Curata da Domenico de Chirico, l’esposizione presenta una serie inedita di lavori che l’artista romano, meneghino d’adozione, ha realizzato negli ultimi anni.

«Le opere, si prefiggono l’obiettivo di sviscerare un universo infinito e articolato fatto sia di rimandi sia di sensi, le cui venature si compongono, a loro volta, di un groviglio di attese e di speranze, di traumi e di dolori, di vivaci relazioni interpersonali in antitesi con stati di profonda solitudine e patimento», si legge nel testo di de Chirico.

Aldo Salucci, CORPI IN ATTESA, veduta della mostra, A.MORE Gallery, Milano, 2024

Punto di partenza, dunque, la biologia e l’anatomia umana. Realizzate attraverso l’utilizzo del microscopio elettronico e di reagenti chimici, le opere si presentano come figure indistinguibili e frattali che, se osservate attentamente, possono riportare alla mente neoplasie e cellule tumorali. Salucci porta in scena, mettendola sotto una luce diversa, una delle più grandi paure provate dall’uomo ma per esortare alla speranza.

Aldo Salucci, CORPI IN ATTESA, veduta della mostra, A.MORE Gallery, Milano, 2024

«Questo nuovo impulso sconquassa visceralmente la dialettica portata avanti da Salucci in cui, ancora una volta, i colori vividi, stranianti e intensi pongono l’accento sull’onnipresente e strabordante impulso della natura che sovente imperversa in tutta la sua trepidante imponderabilità», continua Salucci. «Ciò che ne consegue è il tentativo di elaborare un’arte autentica, quella che i greci chiamavano téchnē – afferma il curatore della mostra Domenico de Chirico – Assecondando una personalissima visione olistica, Salucci, così facendo, non intende valorizzare esteticamente qualcosa che è chiaramente fonte di dolore prostrante bensì di ritrarlo esattamente così com’è e più da vicino, in un moto perpetuo che lo analizza dentro e fuori, nei pieni e nei vuoti, attraversandolo in tutta la sua fisionomia sia corporea sia trascendentale. Salucci ci suggerisce di penetrare nel dolore e di leggerlo in tutta la sua disumanizzante autorità».

Aldo Salucci, CORPI IN ATTESA, veduta della mostra, A.MORE Gallery, Milano, 2024

In mostra una ventina di opere caratterizzate da uno stile semplice, vivace e immediato. L’artista utilizza sfumature cromatiche brillanti e colori accesi. Nelle opere troviamo ferite e lacerazioni che Aldo Salucci ricuce intervenendo con della polvere d’oro ispirandosi alla tecnica giapponese del kintsugi o kintsukuroi (“riparare con l’oro”), utilizzata dai ceramisti per riparare tazze per la cerimonia del tè. Questa pratica nasce infatti dall’idea che dall’imperfezione e dalle ferite possa nascere una forma maggiore di perfezione estetica e interiore. «Ed è proprio raccogliendo tutti quei frammenti di testimonianze del nostro passato, tra prove superate e altre mancate, nel tentativo di rimetterli armonicamente insieme, possiamo comprendere che solo quando ci lussiamo possiamo scoprire esattamente come e di cosa siamo fatti realmente», afferma il curatore.

Aldo Salucci, CORPI IN ATTESA, veduta della mostra, A.MORE Gallery, Milano, 2024

Una selezione del nuovo ciclo di fotografie di Aldo Salucci verrà esposta nello stand che A.MORE gallery presenterà quest’anno a MIA Photo Fair, dall’11 al 14 aprile 2024, a Milano.

Aldo Salucci, CORPI IN ATTESA, veduta della mostra, A.MORE Gallery, Milano, 2024

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30