Categorie: Mostre

L’arte invisibile dei battenti antichi diventa una mostra

di - 28 Settembre 2025

L’ingegno umano si è manifestato nei modi più diversi creando in ambito artigianale autentici capolavori che, purtroppo nella maggior parte dei casi, sono stati realizzati da figure che la storia non ci ha tramandato. Mentre per le opere d’arte considerate più tradizionali, segnatamente pittura e scultura, quasi sempre conosciamo il nome dell’autore e la sua biografia, per quelle di artigianato non sappiamo quale mano abbia forgiato questi straordinari manufatti. È il caso di questa imperdibile mostra che si terrà fino al 6 gennaio 2026 nella magnifica sede del Labirinto della Masone, creata da Franco Maria Ricci.

Massimo Listri, Kyiv. Cattedrale St. Sophia, 2024, cm 180 x

Knock Knock Knock. Guardiani di ferro dalla collezione Cesati è una originalissima mostra del collezionista Alessandro Cesati, specializzato in battenti di porte in ferro, che si collocano in un momento ben preciso della storia tra Rinascimento, Barocco e Settecento, quando la tecnica ha permesso di lavorare il ferro in modo efficace per poter realizzare questi “picchiotti”. In dialogo con questi raffinatissimi elementi, e per poterli apprezzare a pieno, ci sono le foto di Roberto Bigano che punta il suo occhio autoriale ai dettagli. Da notare come gli areali di questi manufatti sono principalmente sud Europa, Italia, Francia, Spagna e qualche esemplare tedesco, mentre sono totalmente assenti nel mondo anglosassone. Insieme alle serrature e alle chiavi, i “picchiotti” sono oggetti di estrema complessità esecutiva anche a causa della difficoltà nel lavorare il ferro. Ciò li rende particolarmente preziosi e fanno parte di prestigiose istituzioni museografiche quali il Victoria and Albert Museum di Londra, le Civiche Raccolte d’Arte del Castello Sforzesco di Milano, il Museo Le Secq des Tournelles di Rouen, così come di importanti collezioni private come la celebre Mylius.

Picchiotto da porta, Spagna, Sec. XVII. Ferro forgiato e scolpito; rame

La collezione Cesati: 65 esemplari di battenti

Tratta da un fondo ben più ampio, ma rappresentata da una selezione di grandissimo pregio. Fiorenzo ed Alessandro Cesati sottolineano che: «rispetto alle classiche e ripetute versioni bronzee, dalle protomi leonine con l’anello in bocca comparse nel mondo antico sino agli spettacolari esemplari disegnati, realizzati da artisti veneziani del cinquecento, i battenti sono meno noti, ma forse ancora più interessanti e rari proprio per la loro assoluta unicità». Il tratto distintivo che li accomuna è la forma zoomorfa e talvolta antropomorfa modellata a tutto tondo con elementi talvolta vegetali. Utilizzati singolarmente sulle porte delle case, erano considerati beni di lusso, spesso con intenti apotropaici e in grado di apportare influssi benefici alle dimore e ai loro abitanti.

Exhibition view

Non per nulla, spesso i soggetti sono ricorrenti, come ad esempio draghi e serpenti, animali venerati in epoca pagana, come sottolineato da Carlo Donà, Professore Ordinario di Filologia Romanza all’Università di Messina: «L’idea che lo spirito della casa si incarni in un serpente non è solo Latina. Non rappresentano certo la serpe demonica del cristianesimo, ma il genio buono e provvedente di una tradizione più antica». Magnificamente ritratti dal fotografo Massimo Listri in gigantografie che permettono di apprezzare gli aspetti più raffinati e sorprendenti, il fotografo racconta: «La fotografia per me è uno spazio di esplorazione. Mi è successo di fotografare porte e varchi perché sono elementi rivelatori dei concetti di spazio e prospettiva. La soglia rappresenta anche il confine tra ciò che è visibile e ciò che è nascosto, come il tempo che scorre nei luoghi. Le porte suggeriscono un altrove, un invito al silenzio e alla contemplazione». Pezzi unici che lasciano il visitatore a bocca aperta e che rendono la visita al Labirinto della Masone, già di per sé affascinante, una esperienza da vivere.

Exhibition view

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