Categorie: Mostre

Melodie Cromatiche di Paolo Salvati, la mostra antologica a Roma

di - 12 Dicembre 2023

34 dipinti di Paolo Salvati, per ripercorrerne la lunga ricerca artistica: sarà visitabile fino al 15 dicembre Melodie Cromatiche, mostra negli spazi della Camera dei deputati al Complesso di vicolo Valdina, Roma. Fortemente voluta da Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura, Scienza, Istruzione della Camera dei deputati, l’antologica è promossa dal MiC – Ministero della Cultura, dalla Presidenza della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei deputati e ICAS Intergruppo Parlamentare Arte e Sport, in collaborazione con l’Archivio Paolo Salvati e con i critici Cesare Sarzini e Alberto Moioli.

In esposizione, una significativa selezione di dipinti realizzati dall’artista, maestro del colore, dagli anni Settanta agli anni Dieci del Duemila. Nato a Roma, nel 1939, e morto nella stessa città nel 2014, Salvati è sempre rimasto fedele alla figurazione ma dalle sue opere, caratterizzate da forte impatto cromatico, si esprimeva un forte interesse per l’esplorazione della dimensione interiore dell’individuo, resa spesso attraverso paesaggi come ricavati da profondità oniriche e psichiche.

Albero blu – 1982 – 2003

L’opera si fa da sé

«Dunque Salvati elabora e dipinge una trama sentimentale di ricordi, lasciandosi trasportare dall’opera – ha spiegato il Prof. Cesare Sarzini, del Comitato Scientifico Archivio Paolo Salvati – A tale modo di lavorare di Salvati corrisponde la frase del filosofo Luigi Pareyson: “L’opera si fa da sé, eppure la fa l’artista”. La memoria che sottostà al suo atto creativo e da cui prende le mosse l’immaginazione è sempre quella personale, non ci sono mai precisi riferimenti storici nell’ideazione di un’opera poiché questa poggia sempre e solo su introspezioni soggettive. In questo senso l’opera di Salvati è sempre rappresentazione pura di immagini interiori, che danno voce al sentimento e all’immaginazione. Questo è evidente soprattutto nelle due opere Albero blu e Pietra blu, che rappresentano il punto di svolta della sua pittura, due quadri dalla lunga gestazione che esprimono la sua etica del lavoro nonché, rispettivamente, la situazione esistenziale dell’essere umano (l’albero nel territorio aspro) e le difficoltà che ogni uomo deve affrontare (pietra come ostacolo)».

Albero blu, 1973-1974

«La mostra antologica è un grande riconoscimento del lavoro svolto dall’Archivio Paolo Salvati e del significato umano e artistico di Paolo Salvati – ha dichiarato il Prof. Alberto Moioli, Direttore editoriale Enciclopedia d’Arte Italiana, Catalogo Generale Artisti dal Novecento – nonché del grande impegno dei figli Andrea e Francesca Salvati che hanno lavorato per la salvaguardia e la memoria delle opere di questo grande artista puro».

Bosco di alberi blu, (Fronde Rosse), 2000

Paolo Salvati, la biografia

Artista autodidatta con partecipazioni alle Biennali di Alatri del 1962, 1964 e 1975. Stimato da Paolo Portoghesi che inserisce nella mostra L’Ora degli Architetti del 1986 i dipinti Pietra blu, Sogno di Primavera d’alta montagna, Montagna Gialla e Sogno d’estate. Presente alle mostre di via Margutta; si segnalano: la personale alla galleria Doria del 1995, alla galleria Gesù e Maria del 2000, alla galleria Il Selvaggio del 2003 e Villa Savorgnan di Brazzà del 2008, l’invito nel 2009 alla V Biennale d’Arte Moderna e Contemporanea curata dalla Fondazione Giuseppe De Nittis. Nel 1996 ottiene il primo premio ArtItalia con i dipinti Paesaggio e Scogliera in notturno; nel Museo d’arte Moderna e Contemporanea di Anticoli Corrado è esposto il quadro Le stalle, acquistato nel 2000.

Paolo Salvati

Nel percorso artistico di Salvati fondamentale è la visita della mostra di Pierre Bonnard, tenutasi all’Accademia di Francia tra il 1971 e il 1972. Il cromatismo dei dipinti, visti a Villa Medici, lo induce a modificare profondamente la tavolozza precedente. Crea, così, i quadri Albero blu e Pietra blu che lo pongono all’attenzione dell’ambiente artistico romano. L’interesse per l’amata pittura d’oltralpe si rafforza. Con due lunghi soggiorni a Parigi, nel 1996 e nel 2008, s’avvera il sogno di poter ammirare nei musei la grande pittura francese.

La produzione artistica, non molto vasta, di Paolo Salvati, costituita per lo più di marine e paesaggi raffinati, si caratterizza per l’organicità, per il colorismo solare e mediterraneo e per l’aura sognante con cui sente la natura.

Emozione, pietra preziosa che emerge dalla terra, 1996

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