Categorie: Mostre

Pietro Ruffo, Traversées | Galerie Italienne

di - 12 Novembre 2019

Ogni giorno ci affidiamo a tracciati geografici che disegnano le rotte dei nostri tragitti.
Il valore assoluto delle mappe che indicano la direzione del cammino è però messo in crisi da fenomeni che riscrivono continuamente una topografia invisibile: l’incontro tra culture, il flusso migratorio, il superamento delle frontiere, l’esplorazione, il viaggio…

Partendo da queste tematiche Pietro Ruffo ha realizzato per la sua ultima mostra una serie di opere che raccontano percorsi, spostamenti e punti di vista.
Ad ospitare l’esposizione è Galerie Italienne a Parigi che, per l’occasione, ha trasformato i suoi spazi in un atlante firmato dall’artista, le cui mappe alternative potranno essere contemplate fino al 23 Novembre.

Traversées è il titolo di questa mostra, ovvero “traversate” o “attraversamenti”, un cammino tra territori reali e immaginari, fatti di carta, assemblaggi di figure anonime e allegoriche.

Pietro Ruffo, Traversees, vista della mostra

Qui le mappe non sono bidimensionali, sotto le mani di Ruffo acquistano volume.
Per leggere le sue cartine bisogna riflettere su come la scienza della morfologia geografica possa essere messa in discussione da quella dell’universo astronomico.
I fogli sui quali è disegnata la struttura della nostra Terra sono picchiettati da aghi che fanno da sostegno a un altro atlante sovrapposto in cui si riconoscono varie costellazioni: Orione, Lira e lo zodiaco, soggetto che prende come modello gli affreschi di palazzo Farnese a Caprarola.
Ciò che l’artista crea è una doppia superficie in cui le due mappe coesistono parallelamente e si sovrappongono. Dimostrando come, mentre la geografia mutava, le costellazioni, siano rimaste immobili sopra le nostre teste.

L’esclusività della mostra sta nel fatto che per la prima volta Ruffo ha realizzato opere in ceramica.
La scelta del materiale, proveniente dalla bottega d’arte Gatti di Faenza, ha lo scopo di avvicinare varie culture a quella italiana.
Così i murales di mattonelle ispirati agli azulejos spagnoli e portoghesi e i vasi, reminiscenze della manifattura orientale, etrusca e greca, raccontano migrazioni e fusioni di etnie. Tra esse emerge il popolo americano, riferimento esplicito al problema della frontiera tra Stati Uniti e Sudamerica.
Mentre, in mezzo alla folla, l’artista si autoritrae in osservazione dello spettatore, un’autocitazione alla maniera rinascimentale.

Se per spostarsi da un capo all’altro del mondo i navigatori prendevano come punto di riferimento assoluto le stelle, oggi noi ci affidiamo a google maps.
È dunque giusto pensare ai nostri percorsi come tracciati stabili e immutabili?

La mostra vuole proporre una riflessione sui nostri cammini, provando a sostituire alle nostre fedeli mappe un percorso alternativo: una “traversée” o meglio un attraversamento di luoghi oggettivi e immaginari con la speranza di trovare la giusta rotta che dia un senso alla storia e all’attualità.

Chiara Bonanni

Dal 10 ottobre al 23 novembre 2019

Pietro Ruffo

Galerie Italienne,

15, rue du Louvre

75001 – Parigi

Info: www.galerieitalienne.com

Laureata in storia dell’arte con specializzazione in ambito contemporaneo all’Università La Sapienza di Roma. Durante la sua formazione ha studiato presso l’Universidad de Sevilla e Université Paris Sorbonne IV. I suoi studi si sono concentrati sull’arte andalusa contemporanea, sull’arte contemporanea femminile e gender studies. Ha svolto ricerche nell’archivio parigino AWARE, Archives of Women Artists, Research and Exhibitions, un'associazione co-fondata nel 2014 e diretta dalla celebre curatrice Camille Morineau. Tra il 2014 e il 2016 ha scritto per The Walkman Magazine e dal 2019 collabora con Exibart. In questi anni si è occupata di progetti di curatela come assistente di galleria e ha partecipato al Workshop Narrare per immagini al MAXXI e al progetto I had a dream, organizzato nel 2018 dalla Moleskine Foundation, insieme al curatore Simon Njami presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma.

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