Narcisa Monni, Il canto del ridicolo. 2020. Acrilico su carta 26 x 20 cm, 60 x 40 con cornice. Courtesy Galleria Eugenia Delfini
Rosa Carne è la prima personale di Narcisa Monni alla Galleria Eugenia Delfini di Roma. In esposizione, una serie di opere pittoriche che scandiscono un racconto sensibile e profondo della condizione umana, a partire da una rielaborazione materica della memoria. I suoi lavori sono piccoli dipinti realizzati con tempere a acrilici intervenendo su pagine di riviste recuperate nella casa d’infanzia o vecchie polaroid che danno vita a una sorta di romanzo storico-sentimentale della vita che abbiamo lasciato nel 2020. La mostra presenta dunque una pittura giovane e spregiudicata che narra la dimensione intima e quotidiana con gli accenti propri di quello che si potrebbe chiamare un «Realismo esistenziale» del XXI secolo, come definito da Nicolas Martino, autore del testo critico che accompagna la personale.
«Un clima che si ritrova nell’immaginario evocato da queste opere – piccole tempere e acrilici realizzati su fogli di riviste e giornali, polaroid ritoccate e acrilici di grande formato realizzati su carta fotografica – che rimandano, però, anche a una particolare poesia delle piccole cose, decisamente intima e quotidiana», si legge nel testo critico. «A vederli tutti insieme questi lavori – che come ricordavamo fanno parte di tre serie distinte – sembra quasi di trovarsi dentro un romanzo sentimentale e autobiografico in cui è possibile riconoscere le nostre forme di vita catturate nel trauma di una transizione che sospende tutti noi tra il non più e il non ancora», continua Martino, che fa riferimento a un processo di immedesimazione. «Riconoscersi, quindi, come probabilmente si riconosce l’artista in questa sorta di auto narrazione che prende la forma di un’analisi individuale e collettiva. Gli amori e le amicizie, il sesso e la solitudine, le abitudini e la noia, sono i temi e i sentimenti di un mondo che l’artista ha provato a catturare durante i mesi della pandemia, quando reclusi nelle nostre case ci siamo improvvisamente trovati orfani di una vita che sembrava irrimediabilmente perduta».
La mostra Rosa Carne di Narcisa Monni sarĂ visitabile presso gli spazi della Galleria Eugenia Delfini fino al 21 febbraio 2024.
Narcisa Monni (1981, Alghero) è un artista visiva di base a Sassari. Dopo essersi laureata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Sassari, si specializza successivamente presso la Facoltà di Architettura di Alghero in Interaction Design. A partire del 2010 a Sassari ha contribuito ad animare il LEM – Laboratorio di Estetica Moderna, raro esempio cittadino di galleria privata dedicata alla promozione dei giovani artisti. Attualmente è docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Sassari.
Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni pubbliche e private come al Museo Nivola, Orani, Nuoro; MURATS Museo dell’Arte Tessile, Samugheo; Piscina comunale, Milano; Studio Stefania Miscetti, Roma; Studio Morbiducci, Roma; EXMÀ – Centro Comunale d’Arte e Cultura, Cagliari; Palazzo Consiglio Regionale della Sardegna, Cagliari; Paggeria Galleria d’Arte, Sassuolo; Circoloquadro, Milano; Cittadella dei Musei, Cagliari; Marche Centro d’Arte, San Benedetto del Tronto; Padiglione Accademie, Biennale d’Arte, Venezia; Zelle Arte contemporanea, Palermo; Hyunnart Studio, Roma.
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