SMENS. La Xilografia in rivista. Ph. Mattia Comandone
Dal 13 gennaio al 25 marzo 2023 la Biblioteca Reale di Torino ospita “SMENS. La Xilografia in rivista”. La mostra è un’occasione per ripercorrere la storia dell’arte xilografica e tipografica attraverso il confronto di alcune edizioni illustrate della collezione Reale con le tavole incise da Gianfranco Schialvino e Gianni Verna per la rivista “SMENS”.
“SMENS” è una rivista semestrale fondata da Gianfranco Schialvino (Pont Canavese, 1948) e Gianni Verna (Torino, 1942), nata per celebrare il dialogo tra l’arte e la poesia. Tra il 1997 ed il 2004 sono stati pubblicati undici numeri in edizione limitata, stampati su carta di cotone con torchio a braccia e caratteri in piombo. Le illustrazioni xilografiche sono originali, create dagli stessi ideatori e da importanti artisti contemporanei, come Ugo Nespolo, Barry Moser, Leonard Baskin, Salvo e molti altri.
La mostra, a cura di Gianfranco Schialvino e Gianni Verna, promossa dall’associazione culturale Nuova Xilografia, mette a confronto undici lavori realizzati per la rivista “SMENS” con alcune preziose edizioni conservate alla Biblioteca Reale: il “Liber chronicarum” di Hartmann Schedel, pubblicato a Norimberga nel 1493 da Anton Koberger, l’ “Opera de’ facti e precepti militari” di Roberto Valturio nell’edizione pubblicata a Verona da Boninus de Boninis nel 1483 e il “Libellus de natura animalium” stampato nel 1508 dall’editore piemontese Vincenzo Berruerio.
L’intero corpus di “SMENS” è stato donato dai suoi fondatori alla Biblioteca Reale di Torino, entrando così a far parte della sua collezione. Sarà conservato tra manoscritti, libri a stampa, carte geografiche, incisioni e alcuni disegni dei grandi maestri dell’arte Michelangelo, Rembrandt, Dürer, Tiepolo e Leonardo.
Gianfranco Schialvino afferma: «Arrivare alla Biblioteca Reale è per noi un traguardo che ci siamo già prefissati dal primo numero, 25 anni fa (…) Abbiamo deciso di non partire da Torino, ma di voler arrivare a Torino prendendo la legittimazione da parte di una città – come diceva Bruno Quaranta – di gusto raffinato nell’editoria e di arrivarci con il passaporto dato da tanti altri luoghi».
Ogni numero della rivista, fino al decimo, si basa su un gioco di opposti: bianco e nero, bene e male, verità e menzogna, natura e cultura, sacro e profano, panem et circensens, sogno e realtà, volontà e destino, verba-res, alfa e omega. Le immagini delle copertine sono realizzate a turno da Schialvino e Verna, ad eccezione dell’undicesimo che presenta una xilografia inedita di Fortunato Depero (1892-1960) ed è dedicato interamente al tema della follia. SMENS si concluderà con gli ultimi due numeri previsti: la dodicesima pubblicazione sarà intitolata all’amore e la tredicesima, per concludere con eleganza, alla morte.
“SMENS” è un punto d’incontro tra letterati, artisti, critici, editori e pensatori. Federico Zeri, Mario Luzi, Guido Ceronetti, Gianfranco Ravasi, Nico Orengo, Francesco Tabusso, Norman Mailer, Mario Rigoni, Giacomo Soffiantino, Vittorio Sgarbi sono stati alcuni degli autori dei testi pubblicati.
«SMENS – dichiara Giuseppina Mussari, direttrice della Biblioteca Reale- non è solo un omaggio all’affascinante arte della xilografia, è un visionario esperimento di recupero e celebrazione dell’antica arte tipografica, ne ripete la sintesi tra testo e figure e recupera con rispetto filologico l’accurata manualità della composizione dei caratteri tipografici e delle matrici lignee nello spazio di una stessa forma di stampa – continua – Questa esposizione e gli incontri programmati con i curatori, sono un’occasione importante per diffondere, anche tra le nuove generazioni, il gusto per l’arte xilografica e la consapevolezza del grande potere creativo del libro».
La mostra è corredata da un catalogo edito dai curatori con la partecipazione dei Musei Reali e tre laboratori dedicati alla tecnica e alla storia dell’illustrazione xilografica. I prossimi appuntamenti saranno il 10 febbraio e il 10 marzo alle ore 16. Durante l’ultimo laboratorio saranno presentati i bozzetti del numero 12 della rivista, con progetti e incisioni di Mimmo Paladino e Giacomo Soffiantino.
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