Jeff Koons - Gazing-Ball-Giotto-Kiss-of-Judas- Courtesy of the artist and Two Palms, NY
Dopo il successo, nell’autunno 2022, della mostra Da Warhol a Banksy, l’art consultant Luca Bravo ha realizzato un’altra esposizione d’effetto, negli spazi di Palazzo Bertamini Lucca, a Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza: si tratta di Balloons & Wonders, una personale dell’amato e odiato Jeff Koons, protagonista delle aste internazionali con i suoi record, come il Rabbit battuto da Christie’s nel 2019 a New York, una scultura in acciaio ispirata a un coniglio gonfiabile, per la straordinaria cifra di 91,1 milioni di dollari.
Le serie Antiquity, Gazing Ball e Balloons percorrono le sale del settecentesco Palazzo Bertamini Lucca, dove le opere di Koons si trovano a proprio agio tra le sale affrescate da Bartolomeo Rusca con il tema delle metamorfosi di Ovidio, un testo che predispone alla meraviglia della natura e delle sue trasformazioni.
In Antiquity si parte da celebri opere del passato o sculture riproducibili derivate – come la celebre ballerina scovata in una fabbrica dismessa di ceramica russa -, sino a pitture a olio di statue classiche, nelle quali vengono inseriti elementi contemporanei e talora irriverenti, come la catena di popcorn che, simile a un festone di un tempio greco, percorre la riproduzione della statua presente sul dipinto. Si nota l’ispirazione, perlomeno concettuale, dal grande maestro della Pop Art Andy Warhol, anche se poi i percorsi dei due artisti divergono profondamente nel risultato finale. Dipinti che vanno analizzati con grande attenzione per percepire i rimandi tra antico e contemporaneo, attraverso una serie di segni sorprendenti.
Gazing Ball invece rappresenta un altro aspetto della poetica di Koons. Il riferimento è ancora ai celebri quadri del passato, come l’Olimpia di Manet, già all’epoca fonte di scandalo, così come l’altro celebre dipinto del maestro impressionista, La colazione sull’erba. Ma in questo caso l’operazione diventa ancora più coinvolgente, con l’inserimento di uno specchio blu in cui lo spettatore si riflette, diventando egli stesso parte dell’opera perché, come spiegato anche dallo stesso Koons, ormai il soggetto dell’arte è la persona che visita mostre e musei. Nella serie si possono ammirare capolavori del passato realizzati in altissima definizione e in cui la sfera di vetro interrompe il fluire della visione, costringendo lo spettatore a vedersi nel riflesso distorto del mondo che lo circonda, in un effetto straniante che non lascia indifferenti.
Balloons è la serie più conosciuta dal pubblico: Koons realizza una versione in acciaio traslucida degli animaletti gonfiabili, a fissare in una forma perfetta e in una scultura imperitura qualcosa di effimero. Nella mostra a Piacenza si possono ammirare il famoso Balloon dog ma anche i conigli e due anelli giganti coloratissimi. Anche in questo caso specchianti, per un rapporto con l’arte che è un continuo invito alla “riflessione” sul proprio io.
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