Categorie: Mostre

Un secolo di Trieste negli scatti della famiglia Wulz: il racconto del Magazzino delle Idee

di - 9 Gennaio 2025

A cura di Antonio Giusa e Federica Muzzarelli, Fotografia Wulz. Trieste, la famiglia, l’atelier è una retrospettiva che si inserisce perfettamente nella consuetudine espositiva del Magazzino delle Idee, spazio che continua a distinguersi per la capacità di proporre rassegne di grande rilevanza, non solo artistica ma anche culturale e sociale per la città e la sua storia. Attraverso le opere della famiglia Wulz, la mostra racconta la storia di Trieste in oltre un secolo di cambiamenti ed evoluzioni, evidenziandone trasformazioni economiche, sociali e culturali. I visitatori sono invitati ad esplorare una narrazione visiva unica, capace di mettere in dialogo il vissuto personale dei fotografi, componenti della famiglia Wulz, con l’evoluzione collettiva della società triestina raccontata attraverso i loro scatti.

Il percorso espositivo ripercorre i luoghi che hanno visto nascere e svilupparsi lattività di tre generazioni di fotografe e fotografi nella famiglia Wulz a Trieste: inizialmente in uno studio presso Corso 19, poi a Palazzo Hierschel e infine nella sede definitiva al civico 9 di Corso Italia. Questi spazi non furono solo luoghi di lavoro ma veri e propri fulcri di vita creativa e familiare, dove i Wulz intrecciarono fotografia, relazioni umane e crescita personale e professionale in un legame indissolubile.

Fotografia Wulz, exhibition view, foto Omar Breda

La mostra si focalizza inizialmente sulla produzione di Giuseppe e Carlo Wulz nei primi anni del Novecento. I due fotografi, padre e figlio, con un approccio innovativo e visionario, iniziarono a immortalare le realtà sociali emergenti di Trieste, rappresentando con straordinaria sensibilità artigiani, esercenti, associazioni professionali e operai. I due, uniti dalla passione per la fotografia, hanno saputo, attraverso scatti che non solo documentavano le dinamiche economiche e culturali dell’epoca, ma celebravano con orgoglio l’identità e il lavoro dei loro soggetti, introdurre tecniche avanguardistiche per lepoca, come lutilizzo di un fondale fotografico portatile. Questo strumento consentiva loro di realizzare scatti in trasferta, spesso allesterno delle fabbriche o direttamente nei luoghi di lavoro, rafforzando così il valore testimoniale delle loro opere.

Parallelamente, si esplorano le vite e le opere delle figlie di Giuseppe, Wanda e Marion Wulz, le ultime rappresentanti della famiglia, che hanno saputo trasformare lattività di famiglia in una forma darte personale e profondamente sperimentale. Wanda e Marion Wulz esplorano con audacia temi artistici e sociali attraverso una fotografia che trascende la semplice documentazione per diventare una forma darte personale e sperimentale.

Fotografia Wulz, exhibition view, foto Omar Breda

Le loro opere, che spaziano dai celebri autoritratti agli scatti futuristi di Wanda, riflettono un approccio innovativo che coniuga tecnica avanzata e una profonda riflessione sul ruolo della donna nellarte e nella società, evidenziando limportanza della prospettiva femminile come forza creativa e rivoluzionaria in un contesto dominato da visioni tradizionali. Attraverso il loro lavoro, Wanda e Marion non solo ridefiniscono la fotografia come mezzo di espressione individuale, ma si fanno portavoce di una nuova sensibilità artistica, capace di dialogare con le trasformazioni culturali del loro tempo e di aprire nuove strade per laffermazione dellidentità femminile nellarte moderna.

La famiglia Wulz, attraverso le sue generazioni, ha rappresentato non solo una straordinaria testimonianza visiva della trasformazione sociale, culturale ed economica di Trieste, ma anche un pilastro fondamentale nello sviluppo della tecnica fotografica in città. Dal lavoro pionieristico di Giuseppe e Carlo, che hanno saputo documentare i cambiamenti di una Trieste industriale e commerciale, fino alle sperimentazioni artistiche di Wanda e Marion, la famiglia Wulz ha saputo coniugare arte, innovazione e testimonianza storica, lasciando un’eredità che va ben oltre il semplice atto fotografico.

Il Magazzino delle Idee, palcoscenico di questa incredibile retrospettiva, si fa promotore della riscoperta del patrimonio storico e sociale di Trieste, contribuendo alla costruzione di unidentità culturale condivisa e confermandosi ancora una volta come uno spazio espositivo fondamentale per la città, capace di valorizzare e rendere accessibile al pubblico opere di grande valore.

Fotografia Wulz, exhibition view, foto Omar Breda

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30