Categorie: Mostre

Un’antica chiesa di Napoli risplende con le opere dorate di Maziar Mokhtari

di - 10 Settembre 2025

Fino al 30 settembre 2025, la chiesa di San Giovanni Battista nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, a Napoli, ospita Corpo Aureo, mostra personale dell’artista iraniano Maziar Mokhtari, a cura di Chiara Pirozzi, organizzata dall’associazione Officine Artistiche Vesuviane e promossa dal Comune di Napoli nell’ambito del programma Arte Contemporanea 2025 – Visioni Contemporanee.

Maziar Mokhtari, Installazione  site – specific, tessuto, manichino, specchio, carta da parati, 2025

Corpo Aureo non è soltanto un titolo evocativo ma un’indagine alchemica e simbolica sul dorato, inteso come cifra visiva, concettuale e rituale. Mokhtari lavora da anni attorno a questo colore, esplorandone le implicazioni estetiche, filosofiche, mistiche e alchemiche. In mostra, l’oro non è mai semplice ornamento, è piuttosto una ferita che brilla, una soglia, un luogo di transito tra mondi, linguaggi e spiritualità.

Maziar Mokhtari, Uovo d’oro, dipinto su tela, 80 x 100 cm, 2024

Il dorato ritorna costantemente nelle sue opere come eco visiva, carica di stratificazioni simboliche. In una delle installazioni site specific c’è una figura femminile che, racchiusa in una teca, indossa abiti mediorientali ed è coronata da un’altra opera, Uovo d’Oro. Quest’elemento apre un dialogo tra culture rifacendosi al paradosso dell’uovo e della gallina, che Mokhtari rilegge come allegoria del principio femminile creatore, della forma primigenia da cui scaturisce il mondo.

Sul fondo dell’istallazione site specific, dominano tonalità dorate. La donna iraniana rappresentata diventa un’allegoria del sole, che in persiano è un sostantivo femminile, tracciando così un legame profondo tra la figura femminile e l’arte. Tra le mani «Il sole» regge «Mercurio», uno specchio nero in cui lo spettatore può riflettersi, diventando parte dell’opera stessa, trovandosi al centro dell’universo.

In un’altra installazione, Geometria Aurea, originariamente esposta in una moschea iraniana, compaiono le orme di gazzelle che attraversano un cerchio aureo. L’opera si arricchisce di tracce visive e «Sonore», trasformandosi in un paesaggio acustico della ferita: un’eco che unisce la fragilità dell’animale alla delicatezza dell’animo umano.

Maziar Mokhtari, Ferro & Tappeto, tappeto persiano con bruciature, diametro 100 cm, 2024 ph Francesco Squeglia

Una liturgia di geometrie e memorie

Le tre opere sospese Ferro & Tappeto, su cui sono rappresentate forme geometriche, dialogano armonicamente con la geometria e l’iconologia della chiesa.  Il tappeto, elemento centrale della cultura iraniana, viene qui caricato di nuova valenza simbolica: non più solo oggetto decorativo o funzionale ma superficie di memoria e dolore.

Maziar Mokhtari  Ferro e tappeto, tappeto persiano con bruciature, 150 x 250 cm, 2024

I tappeti esposti mostrano bruciature da ferro da stiro che rimandano a un ricordo d’infanzia: Mokhtari racconta di quando, da bambino, vide per caso un ferro da stiro lasciato accidentalmente su un tappeto. Quella cicatrice sul tessuto divenne per lui una metafora di invadenza. Da questa suggestione nasce una serie di lavori dove la geometria sacra del tappeto viene «ferita», ma anche trasfigurata in nuova forma simbolica.

Tra Oriente e periferia napoletana

Corpo Aureo è anche un esempio di come l’arte contemporanea possa radicarsi nei territori senza cedere al folklore o al didascalico. Grazie al lavoro dell’associazione Officine Artistiche Vesuviane, fondata da giovani artisti talentuosi, l’arte si fa strumento di rigenerazione culturale nelle periferie, luoghi spesso dimenticati ma ricchi di potenzialità espressive. Non è un caso che Mokhtari abbia scelto proprio San Giovanni a Teduccio per portare la sua poetica. In questa chiesa settecentesca, le sue opere respirano una nuova vita. Qui, il dialogo tra civiltà non è un esercizio teorico ma un atto intimo e necessario.

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30
  • Arte contemporanea

Il fine settimana di Art Days 2025: gli appuntamenti a Napoli e in Campania

Talk, inaugurazioni, musei aperti, gallerie in rete, nuove mostre e il Premio WineWise per una gita fuori porta: gli appuntamenti…

5 Dicembre 2025 12:30
  • Beni culturali

Milano riscopre il Tesoro di Sant’Ambrogio con un nuovo percorso museale

A Milano, dal 5 dicembre 2025, apre Ambrosius, il nuovo percorso museale della Basilica, che intreccia patrimonio storico, ricerca scientifica…

5 Dicembre 2025 11:30