È in corso a Firenze, alla Galleria Il Ponte, la retrospettiva dedicata all’ artista toscano Venturino Venturi, “Materie. 1941-1981”, a cura di Lucia Fiaschi, che raccoglie opere realizzate tra gli anni ’40 e gli anni ’80 del Novecento. Sono passati vent’anni dalla morte di questo artista poliedrico ma il suo lavoro rimane sempre estremamente vivo ed espressivo. L’esposizione ci accoglie con una scultura in bronzo, Ventre, realizzata nel 1954, che ben riassume alcune di quelle che sono le tematiche affrontate da Venturi, ovvero la maternità e la sacralità, qui raffigurata da una croce, intimamente legate e connesse, per poi dirigersi verso linguaggi più sperimentali e astratti che l’artista adotta in opere come Senza Titolo, del 1950, o la serie di inchiostri su carta di carattere informale realizzati durante la metà degli anni ’60.
La selezione espositiva è entusiasmante e propone al visitatore una vasta gamma di opere comprendente lavori informali vicini a certi linguaggi spazialisti cari a Fontana, artista che Venturi conosce durante i suoi anni milanesi. Opere scultoree come il Ritratto di Beppina, progetto che nasce dal dialogo che l’artista crea tra la cultura espressionista europea e la tradizione rinascimentale fiorentina, e composizioni di carattere astratto realizzate fino agli anni ’80, tra cui Elan dans l’espace, esposta alla Biennale di Venezia del 1950, e Senza Titolo, del 1981. Le opere di Venturi hanno sempre avuto risonanza internazionale, sono difatti conservate presso alcuni dei più importanti musei europei, come i Musei Vaticani, gli Uffizi, Palazzo Pitti, il Museo Nazionale del Lussemburgo ed il Museo Monografico Venturino Venturi.
Mi piace ricordare questo artista irriverente, che non ama auto-definirsi e quindi collocare il suo lavoro all’interno di un determinato movimento artistico piuttosto che un altro, con la sua citazione <<Io nasco appena>>. Venturino Venturi è difatti nemico dello stereotipo ed è figlio di una continua ricerca intimista e spirituale che attraversa tutto il suo lavoro e che conferisce un’espressività unica alle sue opere. Durante l’opening della mostra è stato inoltre presentato il volume dedicato al lavoro di Venturi Venturino Venturi, Catalogo generale dell’opera, a cura di Bruno Corà, e la raccolta di testi Venturino Venturi, Scritti 1936-1974 a cura di Lorenzo Fiaschi e N. Mainardi.
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