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Welcome to New York! Magazzino Italian Art festeggia insieme a Michelangelo Pistoletto

di - 25 Giugno 2023

Welcome to New York!, dal titolo di un’opera di Michelangelo Pistoletto del 1979, in occasione del sesto anniversario di Magazzino Italian Art e del novantesimo compleanno del Maestro, si mostra per la prima volta agli occhi di tutti.

Il legame tra Pistoletto e Magazzino, testimoniato, anche, dalla collezione Olnick Spanu, è da sempre importante e significativo. Il 25 giugno 2017, in occasione dell’apertura di Magazzino Italian Art, Stracci italiani (2007) – commissionata al Maestro per commemorare l’anniversario dell’Unità d’Italia – fu esposta per la prima volta. Da allora l’opera è installata nella hall, accogliendo i visitatori, come emblema di un paese la cui classe intellettuale sosteneva che unificando i sette stati si sarebbe potuta formare una nazione culturale unica, avendo un impatto positivo sulla vita dei cittadini.

Welcome to New York! at Magazzino Italian Art, Cold Spring, NY. Photos by Marco Anelli / Tommaso Sacconi. Courtesy Magazzino Italian Art

Con gli stracci e diversi anni prima, era il 1979, Pistoletto volle incarnare i valori di accoglienza e inclusione degli Stati Uniti d’America, dando simbologia visiva alle possibilità di crescita ed evoluzione, ispirandosi alla Statua della Libertà con la sua corona di metallo e, appunto, i suoi stracci colorati che discendono verso il suolo. Quarantaquattro anni dopo la sua realizzazione, Welcome to New York! si mostra per la prima volta racchiudendo e abbracciando – ora più che mai – i concetti di multiculturalismo e diversità.

Nel percorso espositivo di Welcome to New York!, che tiene fede all’intenzione di Magazzino Italian Art, ovvero dare inizio a un progetto annuale che riguarderà ciascuno dei dodici artisti del movimento dell’Arte Povera, sono esposti anche sette Quadri Specchianti, realizzati per la prima volta nel 1962 e rappresentativi della carriera di Pistoletto dagli anni Sessanta fino agli anni Duemila. Pistoletto si serviva di pannelli di acciaio inossidabile lucidati, acquistati presso fornitori locali di materiali industriali, e applicava su di essi prima prima collage e successivamente serigrafie a grandezza naturale di ritagli di figure e oggetti provenienti dalla vita quotidiana.

Welcome to New York! at Magazzino Italian Art, Cold Spring, NY. Photos by Marco Anelli / Tommaso Sacconi. Courtesy Magazzino Italian Art

Ne sono esempi, esposti nella Galleria 8, Sfera di giornali (1962-2009), rappresentativa dell’omonima performance del 1966, in cui Pistoletto rotolava una grande sfera di giornali schiacciati per le strade di Torino, interagendo con i passanti, e Art International (Ritratto di Maximilian von Stein), raffigurante il figlio della visionaria gallerista Margherita Stein intento a leggere Art International, che Pistoletto realizzò prima selezionando la figura da una fotografia, ingrandendola a grandezza naturale e tracciandone il contorno, poi dipingendo a mano la figura.

Autoritratto con quaderno (1962-2008) è un’altra opera specchiante in cui l’artista ha realizzato una serigrafia di un’immagine di se stesso mentre guarda il proprio quaderno. Ragazza appoggiata (1962-2007) esplora invece l’atto di guardare ed essere guardati, concetto centrale dell’esperienza artistica ed elemento cruciale dei Quadri specchianti, mentre Adamo ed Eva (1962-1987) è destinato – per usare le parole dell’artista – a rappresentare «l’autoritratto del mondo, aperto alla partecipazione di tutti». Infine La gabbia (1962-1974) – il motivo comparve per la prima volta nella pratica di Pistoletto alla fine degli anni Sessanta, durante il lavoro con il suo gruppo teatrale di strada e performance, Lo Zoo – guarda alle tematiche della detenzione, della persecuzione e del potere dello Stato.

Welcome to New York! at Magazzino Italian Art, Cold Spring, NY. Photos by Marco Anelli / Tommaso Sacconi. Courtesy Magazzino Italian Art

Le opere specchianti hanno stabilito il quadro teorico della pratica di Michelangelo Pistoletto in una dimensione relazionale definita dallo scambio fenomenologico tra opera, spazio espositivo e osservatore. Welcome to New York! consente, per immagini, di vivere, anche fenomenicamente, l’evoluzione negli anni dell’artista: lo sforzo, per esempio, nel superare la pratica tradizionale della pittura – di cui mantiene la figurazione e la prospettiva – sviluppando una tecnica che ha perfezionato negli anni Sessanta raggiungendo l’oggettività delle sue rappresentazioni quasi fotografiche, in cui il reale e il virtuale si fondono insieme. L’effetto iperrealistico di tutte queste figure, ottenuto attraverso la grandezza naturale dalla riproduzione fotografica, sfuma i confini tra il mondo reale e lo spazio della rappresentazione artistica.

Welcome to New York! at Magazzino Italian Art, Cold Spring, NY. Photos by Marco Anelli / Tommaso Sacconi. Courtesy Magazzino Italian Art

Arricchiscono l’esposizione la scultura che Pistoletto donò a Magazzino nel 2017, Sfera di giornali (1966-2017), realizzata in occasione della performance commissionata dal museo Scultura da passeggio (Walking Sculpture), renactement di quella tenutasi a Torino nel 1967, che ha coinvolto l’intera comunità di Cold Spring, e Love Difference (2010). Quest’opera, un tavolo da calcio balilla progettata in collaborazione con l’artista e designer Diego Paccagnella e commissionata nei colori del blu e del nero da Nancy Olnick e Giorgio Spanu, invita alla partecipazione attiva dei visitatori incoraggiandoli a giocare a calcio balilla come mezzo per vivere l’arte in una dimensione reale e interattiva. Love Difference celebra la vitalità e la ricchezza della diversità culturale, respingendo l’associazione con la competizione e l’individualità e promuovendo lo sport come una forza unificante basata sulla solidarietà e la collaborazione, lo spirito di squadra e l’integrazione culturale.

Welcome to New York! at Magazzino Italian Art, Cold Spring, NY. Photos by Marco Anelli / Tommaso Sacconi. Courtesy Magazzino Italian Art

In concomitanza del ventesimo anniversario della nascita del manifesto di Pistoletto, Terzo Paradiso (2003), e in occasione dell’anniversario e del compleanno, Magazzino Italian Art presenta anche la monumentale installazione permanente, Terzo Paradiso (2023), nel parco del museo, che è stata realizzata con quarantasei pietre – di un metro di diametro – emerse durante la costruzione del nuovo Robert Olnick Pavilion.

Insieme, Michelangelo Pistoletto e Magazzino Italian Art, celebrano la naturale vicinanza dell’arte alla vita, riflettendo l’impegno profondo di Nancy Olnick e Giorgio Spanu, co-fondatori di Magazzino Italian Art e ambasciatori del Terzo Paradiso.

Michelangelo Pistoletto, Terzo Paradiso, 2023, at Magazzino Italian Art, Cold Spring, NY. Courtesy Magazzino Italian Art

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