MACRO - Museo di Arte Contemporanea di Roma
20 anni di storia e di storie, di spostamenti – di sensi, di oggetti – e quindi di slittamenti, con radici ancora più profonde. Il MACRO – Museo di Arte Contemporanea di Roma aprì ufficialmente le prime mostre nel 2002, con la direzione di Danilo Eccher e con un cambio di nomen omen (qui la nostra intervista “archeologica”). Da quella GCAMC – Galleria Comunale di Arte Moderna e Contemporanea – che richiamava direttamente l’anno fatidico del 1883, quando il Comune di Roma acquisì alcune opere all’Esposizione internazionale di Belle Arti, con l’intento di costituire una galleria d’arte moderna e contemporanea – a questo nuovo acronimo che, tra le lettere, includeva un senso di accrescimento.
Vennero poi Luca Massimo Barbero, Bartolomeo Pietromarchi, Giovanna Alberta Campitelli, Federica Pirani, Claudio Parisi Presicce, Giorgio De Finis e, oggi e fino al 2023, Luca Lo Pinto, passando da gestioni ed esperimenti strutturali e di sistema, da Musei in Comune all’Azienda Speciale Palaexpo, sotto la cui egida oggi ricade il museo. Con una collezione che comprende circa 600 opere ed è costituita principalmente da opere della seconda metà del XX secolo di artisti italiani come Carla Accardi, Antonio Sanfilippo, Achille Perilli, Piero Dorazio, Leoncillo, Ettore Colla, Mario Ceroli, Pino Pascali, Tano Festa, Mario Schifano, Titina Maselli e Mimmo Rotella.
A ricordare, raccontare, ripercorrere queste e altre tappe, più di 40 relatori che si altereranno in una serie di talk in due giorni. «Tracciando al tempo stesso alcune tematiche chiave del suo ruolo e della sua relazione con la città di Roma», spiegano gli organizzatori. «Il punto di partenza di questa narrazione, sabato 10 dicembre, è legato alle personalità che hanno diretto il MACRO in questi vent’anni, invitate a raccontare il museo, presentando in successione i momenti, i temi e i protagonisti che hanno contraddistinto la sua programmazione», continuano. «Segue, domenica 11, una giornata dedicata alle prospettive della città e del suo sistema dell’arte contemporanea. Senza l’ambizione di una ricostruzione esaustiva, il confronto si sviluppa in sei tavoli tematici che riflettono su punti di contatto, avvenuti, in corso e potenziali, della relazione in continuo divenire tra il museo e il suo contesto.
Tra gli ospiti: Stefano Chiodi, Elisabetta Benassi, Achille Bonito Oliva, Hou Hanru, Elena Stancanelli, Andrea Viliani, Ludovico Pratesi, Beatrice Bulgari, Giovanni Giuliani, Damiana Leoni, Mauro Nicoletti, Raffaella e Stefano Sciarretta, Saverio Verini, Cecilia Casorati, Laura Cherubini, Gaia Di Lorenzo, Alessandro Piangiamore, Giuseppe Armogida, Paola Capata, Piersandra Di Matteo, Lorenzo Gigotti e Valerio Mannucci, Annalisa Metta, Adrienne Drake, Joëlle Comé, Julia Draganović, Ilaria Leoni, Giulia Ruberti, Alessandra Mammì, Matteo Nasini, Lulù Nuti, Alfredo Pirri, Gianni Politi.
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