Museo del flipper e del Modernariato Dino Merluzzi, Terni
Anche il divertimento fa cultura. E sa anche fare tendenza. Ne è una prova il Museo del flipper e del Modernariato âDino Merluzziâ, inaugurato il 18 febbraio a Terni, nella splendida cornice â altamente turistica â della Cascata delle Marmore, che giĂ prima del taglio del nastro ha saputo attirare orde di appassionati e curiosi, facendo il pieno di visite giĂ il primo giorno. Si tratta di un ambiente insolito, dove si incontrano cultura, educazione e divertimento, comâè stato evidenziato nella cerimonia ufficiale di inaugurazione, coronata dal patrocinio del Ministero delle Cultura e della Regione Umbria e inserita allâinterno delle celebrazioni degli Eventi Valentiniani di Terni, in nome del Santo, patrono degli innamorati ma anche della cittĂ .
In questo caso, con il Museo del flipper viene dunque esaltata unâaltra forma di âamoreâ, rappresentata dal collezionismo e dalla passione che i cultori di determinati oggetti riservano verso le loro collezioni. Come quella coltivata da Dino Merluzzi, tra i primi italiani a collezionare giochi dâepoca, che durante la sua esistenza, terminata prematuramente nel 2014, era riuscito a raccogliere una serie di macchine da intrattenimento di varie epoche, coltivando il sogno di poterle racchiudere un giorno in un Museo. A realizzare oggi quel sogno è stata lâAssociazione Ifpa Italia, in collaborazione con il Comune di Terni, la Pro Loco di Marmore e lâARCI di Terni, che grazie al contributo della Fondazione Carit, è riuscita a far diventare realtĂ il Museo del flipper e del modernariato intitolato allo scomparso collezionista ternano, negli spazi dellâex scuola elementare di Marmore in via Montesi 59.
âDivertimento, cultura, collezionismo e passione: tutto questo e molto altro ancora è il Museo del flipper e del modernariato âDino Merluzziâ inaugurato negli spazi dellâex scuola elementare di Marmore e intitolato allo scomparso collezionista ternanoâ, evidenzia il sindaco di Terni, Leonardo Latini, durante il taglio del nastro. âUn ringraziamento â ha aggiunto il primo cittadino â allâassociazione Ifpa â International Flipper Pinball Association Italia, che in collaborazione con il Comune di Terni, Pro Loco e Arci e il contributo della Fondazione Carit, hanno reso realtĂ il sogno di tanti appassionatiâ.
SĂŹ, perchĂŠ il Museo è il frutto di un lungo (lunghissimo) lavoro iniziato tanti anni fa e il risultato di una triangolazione tra pubblico, privato e Terzo settore, oltre allâimpegno di tante persone che si sono spese e dedicate alla sua realizzazione. âIl museo del flipper e del Modernariato a Marmore è unâattrazione che ha giĂ trovato rilievo sui mezzi di comunicazione nazionale. Finalmente la giusta valorizzazione per lâattivitĂ di collezionista di Dino Merluzzi â ha spiegato lâassessore al patrimonio del Comune di Terni, Orlando Masselli, esaltando il lavoro di squadra â il lavoro dellâufficio patrimonio, di lfpa Italia, della Fondazione Carit, della proloco di Marmore, dellâArci Terni hanno dato un grande frutto. Tutti insieme per il nostro territorioâ.
A valorizzare invece gli aspetti culturali e turistici è lâassessore alla Cultura e al Turismo, Maurizio Cecconelli: âAnche se a prima vista sentir parlare di un museo del flipper e del modernariato si possa immaginare soltanto un valore ludico o ricreativo di questa iniziativa, in realtĂ attraverso lâesposizione di queste macchine da gioco si ottiene un patrimonio anche dal punto di vista culturale, non solo perchĂŠ vengono proposti questi portentosi giochi alle nuove generazioni che non li avevano mai visti prima, ma anche perchĂŠ, nel percorso storico e cronologico che è stato assegnato al museo, oltre a poter valutare i progressi tecnologici che sono stati fatti in questi ultimi settantâanni, si possono vedere anche i cambiamenti di usi e costumi delle societĂ , che vengono rivissuti attraverso le ambientazioni dei singoli giochi, dei dischi presenti nei juke box, e cosĂŹ via. Per questo â aggiunge â si tratta di unâoperazione straordinaria che certo poterĂ beneficio al territorio dotandolo di ulteriore attrattiva anche dal punto di vista turisticoâ.
Il museo, come detto, è intitolato a Dino Merluzzi, che nella sua Terni è stato tra i primi italiani a collezionare giochi dâepoca, riuscendo a raccogliere una serie di macchine da intrattenimento di varie epoche, coltivando il sogno di poterle racchiudere un giorno in un Museo. A realizzare oggi quel sogno è lâAssociazione Ifpa Italia, in collaborazione con il Comune di Terni, la Pro Loco di Marmore e lâARCI di Terni, che grazie al contributo della Fondazione Carit, è riuscita a far diventare realtĂ il Museo del flipper e del modernariato intitolato allo scomparso collezionista ternano, negli spazi dellâex scuola elementare di Marmore in via Montesi 59.
Il Museo come anticipato nei giorni scorsi, si propone di svolgere diverse funzioni, in ambito culturale, didattico e ricreativo. Promettendo di ricavarsi un ruolo di richiamo a livello nazionale e internazionale, poichĂŠ immerso in un contesto giĂ turistico come quello della Cascata delle Marmore, andando a costituire un motivo in piĂš per recarsi in questo meraviglioso ambiente, contribuendo allâulteriore valorizzazione del territorio.
Offrendo una sede permanente che potrĂ essere punto di riferimento per le scuole e gli istituti del territorio (e non solo), per un approccio reale e concreto alla comprensione di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Con lâallestimento di un programma âEduFunâ che offrirebbe unâentusiasmante opportunitĂ per educatori, studenti e soggetti interessati a vario titolo per osservare il funzionamento interno dei flipper reali e funzionanti e imparare come migliaia di file e migliaia di parti elettroniche e meccaniche lavorano insieme per dare vita a complessi sistemi elettromeccanici.
Mentre dal punto di vista ricreativo e sociale, il Museo offre una sede permanente per organizzare eventi di intrattenimento, che si sposano alla perfezione con la destinazione turistica del territorio. Ospitando anche tornei di flipper sportivo di carattere internazionale, attraverso lâattivitĂ permanente di Ifpa Italia. Tutto questo allo scopo di sfruttare il potere unico del flipper che è uno dei pochi giochi in grado di essere usato sia da bambini che da anziani, appartenendo praticamente a ogni epoca.
Allâinterno della struttura ci sono oltre 25 macchine da intrattenimento, tra flipper, juke box e giochi dâepoca di varia tipologia, degli anni â50, â60, â70, â80 e â90, insieme ad altri oggetti da collezione, anche rari. Tutto questo è stato reso possibile riunendo i giochi di diversi soggetti privati che hanno contribuito attivamente mettendo a disposizione alcuni pezzi delle proprie collezioni. Alcuni flipper, infatti, erano appartenuti proprio a Dino Merluzzi, che nel tempo â nella generositĂ che lo contraddistingueva â aveva donato o ceduto a terzi, tra amici, titolari di locali pubblici, altri collezionisti, per diffondere e coltivare la sua passione. Ma la collezione permanente sarĂ continuamente arricchita ed aggiornata grazie a prestiti e donazioni.
Come spiegato dal presidente di Ifpa Italia, Alessio Crisantemi: âIl Museo del flipper di Marmore rappresenta un work in progress continuo perchĂŠ si rinnoverĂ e svilupperĂ nel tempo. Anche per questo, nel giorno dellâinaugurazione, hanno presenziato la cerimonia alcuni dei piĂš importanti collezionisti italiani di giochi dâepoca, intenzionati a contribuire alla causa, tenendo conto anche del successo ottenuto dallâiniziativa e dalla bellezza del luogo, sia interno che circostanteâ.
Il Museo non ha scopo di lucro e anche le attivitĂ ricreative non prevedono il pagamento della partita per giocare, ma potranno essere testati liberamente dai visitatori. Si tratta quindi di una location ideale per le famiglie e per qualunque tipologia di utente. Lâingresso è completamente gratuito, solo su prenotazione. La struttura non è momentaneamente aperta al pubblico.
Il museo è sviluppato su una superficie complessiva di oltre 260 metri quadrati, posta al primo piano dellâedificio dellâex scuola elementare di Marmore. La struttura si compone di sei diverse sale, organizzate in modo tematico.
La prima è la âSala Elettromeccaniciâ dedicata a tali giochi, ospitando flipper degli anni â60 e â70 e altri giochi dâepoca (come Rotamint e Rotomat e altri giochi automatici). La seconda, che rappresenta lâambiente principale è la âSala Elettroniciâ. Qui si possono trovare oltre 15 giochi di epoca compresa tra gli anni â70 e Duemila, con alcune raritĂ . La terza è la âSala Proiezioni e Conferenzeâ dove si ha uno spazio polifunzionale adibito a sala cinema e centro congressi, dove si svolgono proiezioni di film, documentari o filmati storici, presentazioni, dibattiti e attivitĂ varie. Nello âSpazio Arcadeâ sono invece proposti alcuni videogiochi anni â80 e â90, a disposizione dei visitatori del Museo.
Il Museo è inoltre dotato di una âSala Restauroâ, posizionata accanto alla Sala Elettromeccanici, dove vengono eseguite le riparazioni e le manutenzioni dei singoli apparecchi. Mentre nella âSala Magazzinoâ vengono conservati giochi e materiali vari per future installazioni e aggiornamenti della collezione permanente.
Tutti i giochi esposti allâinterno del Museo sono perfettamente funzionanti e possono essere valutati nelle loro dinamiche di gioco. La sede non persegue alcun fine di lucro: non si tratta di una sala giochi nĂŠ di un circolo privato e non prevede il pagamento di alcun biglietto.
Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…
A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dallâAccademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…
Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…
In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria dâarte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…
La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…
Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…