Categorie: Musei

Attivisti compiono un furto al Musée Quai Branly di Parigi, contro il colonialismo

di - 19 Giugno 2020

La morte di George Floyd ha richiamato l’attenzione sul problema del razzismo. Sull’onta della gravità dell’evento abbiamo assistito anche a comportamenti controversi, quali la distruzione e la rimozione di statue che, in qualche modo, richiamano il passato coloniale. Sono eventi che si sono generati negli USA ma sono arrivati anche in Europa. Per esempio, ad Anversa, in Belgio, è stata rimossa la statua di Leopoldo II, responsabile di una delle più crudeli campagne di colonizzazione ai danni del Congo, una storia raccontata anche da tanti progetti di Jan Fabre. In Francia, invece, un gruppo di attivisti ha organizzato addirittura un furto al Musée du Quai Branly – Jacques Chirac di Parigi, uno dei musei di antropologia più importanti al mondo, dedicato alle arti primitive e delle civiltà d’Africa, Asia, Oceania e Americhe.

Il furto al Musée du Quai Branly

Venerdì, 12 giugno, cinque manifestanti sono stati arrestati dopo aver rubato un palo funebre africano dal museo parigino. I responsabili hanno pubblicato online il video. Il congolese Mwazulu Diyabanza ha guidato il gruppo di protesta Les Marrons Unis Dignes et Courageux, un’organizzazione che lotta per la libertà e la trasformazione dell’Africa. Diyabanza ha specificato che il furto nasce dalle volontà di opporsi a ciò che è stato il colonialismo e lo sfruttamento da esso derivato. L’attivista ha, infatti, dichiarato che «Questi beni e il denaro maturato durante la loro esposizione devono essere restituiti. Abbiamo calcolato quanti soldi le nostre opere d’arte hanno generato per questo museo. I profitti sono miliardi».

La polizia ha rilasciato gli attivisti nel fine settimana dopo la mobilitazione della comunità. Diyanbanza non potrà lasciare la Francia fino al processo, in programma a settembre.

Le polemiche e il dibattito sul colonialismo

Il ministro della cultura Franck Riester ha subito condannato l’atto. Alla stampa ha affermato che «Il dibattito sulla restituzione delle opere del continente africano è perfettamente legittimo, ma non può in alcun modo giustificare questo tipo di azione». Il direttore del museo, Emmanuel Kasarhérou, dovrà raccogliere la sfida di onorare la dichiarazione di Emmanuel Macron del 2017. Il Presidente, infatti, aveva annunciato che la Francia avrebbe restituito il patrimonio culturale depredato ai Paesi dell’Africa subsahariana. La decisione nacque a seguito di un rapporto sulle collezioni museali che esortava la Francia a intraprendere il processo di restituzione.

Il Quai Branly contiene numerosissimi reperti africani e il 66% di essi è entrato nelle collezioni francesi durante l’era coloniale.  Ma dalla dichiarazione di Macron, il museo ha restituito solo una sciabola del XIX secolo, peraltro recentemente sequestrata nel Mali. Il coautore del rapporto, Felwine Sarr, in una intervista ha dichiarato che i reperti dovrebbero essere ri-socializzati nelle comunità africane, comprese le scuole, i luoghi d’arte e i centri di ricerca. D’altra parte, come abbiamo avuto modo di scrivere in diverse occasioni, la questione coloniale riguarda la maggior parte dei grandi musei europei e, prima o poi, dovrà essere affrontata in maniera sistematica.

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30