Il Museo d’Arte Orientale di Torino diventa supercontemporaneo, grazie al progetto di uno spazio no profit milanese

di - 22 Dicembre 2022

Dalla collaborazione tra il MAO – Museo d’Arte Orientale di Torino e t-space, spazio espositivo fondato a Milano nel 2016 da Giulia Spreafico e Rui Wu, nasce t-space x MAO, un nuovo progetto che si inserisce nella più ampia fase di rinnovo inaugurata dal museo torinese diretto da Davide Quadrio, con “#MAOTempoPresente”. In programma, una successione di artisti contemporanei che, mese dopo mese, presenteranno lavori inediti realizzati a partire dalle collezioni permanenti del museo, con lo scopo di confrontarsi con le opere per svelarne nuovi significati e aprire possibilità di dialogo fra passato e presente.

Il Fervore, WarshadFilm, Installation view, ©t-space studio

t-space, che incarna la volontà dei fondatori di dar vita a un luogo che renda l’attività artistica sostenibile, trova ora un’altra casa, configurandosi, nel nuovo connubio, come uno spazio di ricerca ospitato da un museo. Emblema di una nuova apertura dell’istituzione torinese ad attività artistiche e creative attraverso un articolato programma di residenze in ambito artistico e curatoriale, t-space X MAO è uno spazio inedito, fluido, dove le persone coinvolte sono invitate ad abitare le collezioni e gli spazi espositivi, “mettendo in scena” il museo, quasi trasformandolo in un atto performativo.

Bandit Queen. Discorso per Phoolan Devi 2001-2022, Silvia Morin, installation view © t-space studio

Trasformatosi negli anni in un luogo progettuale e di confronto capace di favorire lo scambio tra artisti e pubblico, il t-space del MAO non rinuncia, neanche nella nuova sede, alle proprie peculiarità: l’accoglienza e la condivisione. Così, i visitatori potranno prendersi momenti di pausa, bere un tè, incontrare artisti e performer partecipando agli eventi in programma da ottobre 2022 a giugno 2023. Al primo tentativo di abitare le sale del Museo del collettivo WARSHADFILM – che ha restituito un’installazione ibrida, dove cinema e fotografia dialogano con le sale del museo e con le opere presenti in mostra – ha seguito, a partire dal 16 dicembre, il progetto di Silvia Morin alla quale succederanno poi le mostre di GianMarco Porru, Massimo Grimaldi, Jacopo Miliani e FUZAO Studio.

Il Canto del Capro, GianMarco Porru, still da video, courtesy dell’Artista e di t-space

Ponte di collegamento tra mondi e culture diverse, il Museo d’Arte Orientale di Torino, che raccoglie, conserva e presenta al pubblico opere significative della produzione storica e artistica delle società asiatiche, si pone come uno strumento di mediazione per i visitatori, distante ma anche parallelo dalle concezioni e dall’ambiente culturale al quale le opere esposte si riferiscono. Attivo fino a settembre 2023, t-space x MAO rispecchia, grazie alla presenza di opere di artisti visivi e performer italiani e internazionali in dialogo con le collezioni del museo, la volontà di ispirare nel visitatore nuove forme di pensiero e di rappresentazione, con la piena consapevolezza di quanto sia preziosa ogni espressione del genio umano.

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