Marrakech ph. Annie Sprat
Nel tempo a Marrakech si è affermato un autentico ecosistema culturale, un vibrante centro attorno al quale orbitano artisti e tanti collezionisti locali e internazionali. Tra il lusso e la grandiosità dei palazzi, esemplari di architettura moresca e islamica, e la ricchezza delle loro decorazioni, l’itinerario si snoda attraverso quei luoghi che sono testimoni del rigoglioso clima che vi si respira. Dal MACCAL al Museo Yves Saint Laurent, Marrakech, con la sua luce calda e sue linee curve e sontuose, attrae artisti, stilisti, intellettuali da tutto il mondo, affascinati da tale sintesi tra tradizione e sperimentazione.
l’Al Maaden Museum of Contemporary African Art (MACCAL) è un centro d’arte contemporanea fondato da Mohamed Alami Lazraq con l’idea di promuovere il talento degli artisti africani contemporanei. Il MACAAL offre un ricco programma di mostre che permette ai visitatori di avvicinarsi a tutta l’arte africana contemporanea, alla sua energia creativa e alla sua diversità culturale.
Dopo il terremoto del settembre 2023, che ha costretto ad una imponente ristrutturazione e nuova rivalutazione strutturale, il museo ha riaperto le sue porte con un ambizioso progetto rappresentato dalla mostra permanente 7 Contours, 1 Collection.
Un percorso espositivo circolare che ripercorre progressivamente le tappe di un piano strategico per l’integrazione e, come in un climax ascendente, la risoluzione della lunga storia africana contemporanea dall’epoca dell’indipendenza ai giorni nostri.
Decolonizzare, Trascrivere, Iniziare, Coabitare, Convergere, Promettere, Tessere: le varie fasi di questo processo si articolano lungo un percorso circolare creato da 150 opere, dalla pittura alla scultura, ai tessuti, alle installazioni e ai supporti multimediali.
Accanto alla grande mostra permanente si accosta un fitto programma di esposizioni temporanee quali ad esempio The Water Cabinet che affronta un tema sociale di rilievo quale quello della scarsezza dell’acqua e della siccità che ha colpito il Marocco nel 2022.
Altra testimonianza del fermento creativo che germina nel terreno fertile della città di Marrakech è la Foundation Montresso, un’istituzione che si è imposta come luogo ibrido di sperimentazione, sostegno e promozione della ricerca artistica nelle sue varie declinazioni. Ambizione, questa, che si realizza attraverso un programma di residenze artistiche, attorno a cui orbitano talenti e artisti emergenti, ospitati negli spazi del Jardin Rouge.
Tema del programma di residenze artistiche è rappresentato dalla realtà territoriale, all’interno della quale si inscrivono temi collaterali quali l’identità, tradizione e pratiche artistiche collettive. Luogo ibrido, il Jardin Rouge si configura come piattaforma di condivisione e incontro in cui confluiscono differenti punti di vista relativi alla ricerca pittorica e intellettuale. L’impegno della Fondazione è quello di offrire arte alla città in uno spazio che sia anche vivo; inoltre, poter apprezzare lo spazio in una nuova dimensione pittorica e come luogo di contemplazione e riflessione è una questione sociale ed educativa.
Fondato nel 2011 da Abderrazzak Benchaâbane, il Muséé de la Palmeraie è il primo spazio espositivo permanente dedicato all’arte contemporanea a Marrakech.
Situato alle porte della Palmeraie in un parco di due ettari nel cuore di Douar Tounsi, l’arte contemporanea e la natura rispondono e si completano a vicenda attraverso spazi diversi. Mostre di opere di una quarantina di artisti marocchini sono presentate nei vecchi edifici agricoli in adobe riabilitati per l’occasione. Il Museo organizza anche mostre temporanee. I due ettari del parco sono strutturati in orti tematici. Giardino secco e giardino acquatico, orto e frutteto, profumati cespugli di rose e giardino andaluso trasportano il visitatore in ambienti naturali che richiamano la natura di ieri e la natura più addomesticata di oggi del palmeto.
Un tributo al celebre stilista francese che aveva intessuto con la città di Marrakech un legame forte, il Museo Yves Saint Laurent è stato fortemente voluto da Pierre Bergé, suo storico compagno, ed è stato inaugurato nel 2017, a pochi giorni di distanza dall’apertura della sede parigina, nel palazzo in Avenue Marceau. Il complesso museale è poco distante dai Jardin Majorelle, originariamente villa dello stesso Saint Laurent.
Marrakech ha rappresentato l’oasi creativa per lo stilista e il museo intende rilevare il nesso tra arte islamica, l’architettura, la cultura marocchina e la produzione artistica. Un legame raccontato in una sala espositiva ad egli completamente dedicata in cui sono presenti foto, video, schizzi, 30.000 accessori e oltre 7.000 capi delle collezioni personali di Saint Laurent. Un’altra sala è dedicata a Jacques Majorelle, ci sono sale per mostre temporanee e ospita un auditorium con 13 posti a sedere. Le scelte cromatiche e dei materiali richiamano il luogo con la terra in cui si erge l’edificio: dal caratteristico color terra, esso è costruito con terracotta, cemento e terrazzo e la sua superficie richiama una texture variegata che si compone di cubi e curve, un richiamo ai motivi tessili dell’universo sartoriale di Yves Saint Laurent.
Dal 30 gennaio 2025 al 4 gennaio 2026, il Musée Yves Saint Laurent Marrakech svela al pubblico una nuova straordinaria collezione in prestito da Hamish Bowles, collezionista senza pari e rinomato storico della moda.
Il MACMA è museo privato, istituito nel febbraio 2016 su iniziativa di un appassionato gallerista e collezionista, Nabil El Mallouki il cui complesso architettonico porta la firma dell’architetto Amine Tounsi.
Il polo museale è dedito alla valorizzazione permanente delle opere d’arte presentate, scelte per la loro originalità. Tra le mostre permanenti, vi è una retrospettiva che attraversa circa un secolo pittura marocchina. Un viaggio tra le Ricchezze della pittura marocchina di ieri, oggi e domani. Il percorso espositivo prende le mosse dalle opere di Mohamed Ben Ali R’bati fino ad Abderrrahim Iqbi e le sue silhouette quasi disincarnate, e naturalmente ai promettenti creatori di oggi. La mostra scandisce le fasi di un percorso evolutivo della scena artistica nazionale e mette in luce l’importanza cruciale dell’arte marocchina per lo sviluppo del panorama pittorico africano.
Da Ahmed Louardiri, Ahmed Balili, Mohamed Hamri, Chaïbia, a Farid Belkahia, Mohamed Mourabiti, Omar Bouragba, Mohamed Kacimi, Jilali Gharbaoui, fino a Mohamed Elbaz e M’Barek Bouchichi, Amina Benbouchta. Un universo di artisti legati a questa terra i quali attingono alla loro vissuto, alle loro emozioni, alla loro sensualità, ma si riconnettono anche con il loro patrimonio, le ricchezze organiche della loro terra, i colori dei loro cieli e, naturalmente, i loro sogni.
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