Categorie: Musica

decibel_resoconti | Dissonanze 2003 – Venerdì 3 ottobre | Roma, Chiostro del Bramante, Macro/Ex- Mattatoio del Testaccio

di - 29 Ottobre 2003

Un proliferare incontrollato di laptop ha segnato l’ultima edizione del festival Romano Dissonanze, caratterizzato inoltre da numerose conferenze sulla digital life, da una rassegna video Nor’digital sull’arte digitale Scandinava curata da Daniela Cascella e da postazioni multimediali per il pubblico. Il Chiostro del Bramante è il luogo scelto per ospitare le installazioni e le performances dei musicisti Scandinavi Anton Nikkilä, Goodiepal e Kim Hiortøy. Esibizioni che mostrano buona parte del campionario di caratteristiche tipicamente nordiche, come le dilatazioni di frammenti orchestrali cinematografici messe in atto dal finlandese Anton Nikkilä, in uno show ininterrotto e variegato ma senza particolari picchi d’entusiasmo. Gli ultimi due live del pomeriggio sono tra i più interessanti dell’intera giornata: il Danese Goodiepal, in stampelle (!), mostra tutta l’originalità e l’intelligenza della sua opera, rivolgendo i powerbook verso il pubblico, libero di giocare con il software da lui creato, mentre armato di giradischi e campionatori crea una musica dove le algide asperità elettroniche di certa musica scandinava incontrano le melodie antiche, malinconiche e giocose del flauto. Una sorta di autentico giullare cantastorie nomade dell’era postmoderna. Kim Hiortøy non è da meno con il suo show coinvolgente, elaborando un sapiente cocktail di melodie digitali per videogiochi di altri tempi e breakbeats post-jungle furiosi e variegati, trasformando l’intero chiostro in una dance hall per la generazione del laptop. È affidata agli americani Matmos la realizzazione dello spettacolo serale del venerdì nella seconda sede del MACRO all’Ex Mattatotio del Testaccio, intitolato All Star Game, e che vede alternarsi sul palco artisti come l’inglese People Like Us, gli americani Keith Fullerton Whitman, gli stessi Matmos e Jay Lesser, e i tedeschi Mouse on Mars. L’apertura della serata è affidata al fantastico spettacolo audio/video di Vicki Bennet, in arte People Like Us, che manipola i campioni audio a seconda delle immagini che compaiono sullo schermo, in un collage che spazia nell’immaginario cinematografico anni ’60, proponendo una vera e propria “conduzione” dei campioni audio/video, in una sorta di musica d’orchestra per le nuove tecnologie. Un lavoro intelligente, sicuramente più di quanto gli altri partecipanti all’all star game sapranno fare nel corso della serata. Keith F. Whitman con il solo powerbook, mostra il lato più duro dei suoi lunghi bordoni minimali di sinewaves e campioni chitarristici manipolati, differendo quindi leggermente dall’atmosfera eterea creata in studio con il suo cd Playthrougs, uscito su kranky. Arriva il momento più atteso della serata quando i due Matmos salgono sul palco per uno show un no’ deludente date le aspettative, ma comunque godibile, senza quelle particolari esibizioni di manipolazioni concrete di oggetti, limitandosi solamente ad una “normale” chitarra ed una sorta di flauto da esercito nella piccola jam session con i Mouse on Mars, soluzione comunque di notevole interesse e intensità. Questi ultimi fanno ballare i presenti, proponendo una sorta di techno dura e minimale, con il mood tipico del loro sound, allontanandosi tuttavia dalle distese di glitch di album come Glam e Instrumentals. Lesser si inserisce al termine della serata con la sua musica iperframmentaria, dove i numerosissimi campioni sono immersi in un oceano di frastuoni digitali durissimi. Il “gioco” finisce qui, come uno spettacolo dei globetrotters: pieno di colpi di genio, ma anche di piccole vanità.

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Presentazione Dissonanze 2003
Keith Fullerton Whitman – ‘Playthroughs’
link correlati
dissonanze.it
leafcutter.33-rmp.net
ski-pp.com/goodiepal.htm
peoplelikeus.org
mouseonmars.com

alessandro altavilla

[exibart]

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