Categorie: napoli

fino al 20.III.2010 | Ernesto Tatafiore | Caserta, Reggia

di - 18 Febbraio 2010
Secondo appuntamento, dopo quello del 2004 con Mimmo
Paladino
, per un
altro maestro protagonista della collezione post-sismica Terrae Motus: Ernesto Tatafiore (Marigliano, Napoli, 1943).
E proprio lì, a Caserta nelle nobili sale della reggia
vanvitelliana, custodi dal ‘92, con grande invidia napoletana ma per volere
dello stesso Lucio Amelio, di quel fecondo e riuscitissimo tentativo di
rispondere alla forza della catastrofe tellurica con l’energia dell’arte.
La ricca personale, agganciata come sequel sul percorso della mostra
permanente, è un incomprensibile ma significativo viaggio nel disordine
sistemato del pensiero. Tatafiore, con un nome che è già tutto un programma per
leggerezza (tata più fiore, andava amabilmente sottolineando la sua poetica amica
Fabrizia Ramondino), da bravo psicanalista qual è, sembra porsi silenziosamente
in ascolto, dando vita a un inarrestabile flusso di coscienza.
Attraverso una semplicità disarmante, dipinge con la
stessa priorità e urgenza macchinine rosse, barchette fra le onde, pesci grandi
e piccoli che guizzano e s’inseguono indifferenti, polpi, violini, eroi della
storia e del mito. Flashback incontenibili, come indicava Freud dei sogni. Immagini
infantili che agguantano i ricordi, mentre l’occhio cala dolcemente sul
miscuglio delle campiture ariose e brillanti.
Tatafiore gioca con la vita, con la storia, con la fantasia,
camminando nello spazio e nel tempo fino al Futurismo, intrecciando Stalin con
Dante, Lenin con Boccioni, Robespierre con Mao, Nuvolari con Masaniello, fino a
confondere i livelli e le dimensioni, rendendo tutto possibile, al di là della
ragione e della percezione comune delle cose. Sulle onde medie e corte di Radio
Mozart.

L’arte come la vita interiore, insomma, meravigliosa e
assillante nei reiterati incontri non voluti, negli incubi ricorrenti dei
fantasmi, nelle manie ossessive, nelle debolezze verso la libertà procace femminile,
capace di confondere persino un fedelissimo Dante. O, al contrario, la vita interiore
come l’arte, dignitosa, equilibrata, elegante e armonica, per raccontare anche
tragedie umane colossali, inattese ma inevitabili come il Titanic.
E poi le sculture metalliche, in quella prima sala
interamente gialla e grigia, che stride e sembra far fracasso, nel caos delle
citazioni allusive, nei continui giochi di parole, nei rimandi che fanno rumorosamente
sorridere. Amplificando, quasi, il silenzio della sintonia dei colori che verrà
dopo.
Si parte e si riparte in questa passeggiata luminosa, e si
arriva a destinazione felicemente pieni di dubbio e malinconia. Senza aver
raggiunto alcuna verità sociologica o storica, anche perché volutamente lasciati
allo sbaraglio in un percorso che non è cronologico e ha il vezzo di presentare
con sciatteria la già scarna didascalia, come se fosse stata lasciata lì per
caso.
Una mostra per pochi, forse, quando sottolinea che le cose
più utili sono quelle che per logica non servono a niente. Sono lì a farsi
guardare, come la rosa che “fiorisce perché fiorisce, non bada a se stessa,
né si cura d’esser vista
”. Senza perché.

articoli correlati
Tatafiore a Napoli

ivana porcini
mostra visitata il 14 febbraio
2010


dal 18 dicembre
2009 al 20 marzo 2010

I
Maestri di Terrae Motus – Ernesto Tatafiore
a cura di Mario
Franco
Reggia di Caserta
Via Douhet, 22 – 81100 Caserta
Orario: da mercoledì a lunedì ore 8.30-19
Ingresso: intero 6,20 euro; ridotto € 4,10
Catalogo Colonnese
Info: tel. +39 0823448084; fax +39 0823220847; reggiacaserta@tin.it;
www.reggiadicaserta.org

[exibart]


Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30