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fino al 30.IV.2010 | Marinella Senatore | Napoli, Umberto Di Marino

di - 6 Aprile 2010

Fra i molteplici talenti e le differenti conoscenze che
mostra di possedere Marinella Senatore (Cava de’ Tirreni,
Salerno, 1977; vive a Roma e Madrid), una delle più interessanti artiste
italiane degli ultimi anni, vi è anche una discreta cultura cinematografica,
studiata e approfondita presso il Centro Sperimentale di Cinematografia.
Anche nell’attuale esposizione, ciò che balza agli occhi
del visitatore è la dimensione filmica che aleggia su tutta l’operazione. A
cominciare dalla prima sala. Due pannelli evocano le pareti di un motel
americano; diversamente illuminati, volti a richiamare differenti ore del
giorno. Luce radente, un’abat-jour da parete. Il motel evoca le suggestive
immagini di Psycho
(Hitchcock,
1960), di Non è un paese per vecchi (Coen, 2007). Luoghi di storie tormentate, abitati da gente di
passaggio. Che soltanto l’artista può mostrare al visitatore tramite lo
strumento della luce.
Nella seconda stanza, bianca e spoglia, due colonne, due
piccoli monoliti bianchi sui quali sono posti due iPod che mostrano un video,
nel quale alcuni rapper di New York raccontano a modo loro una bizzarra e
sanguinosa vicenda accaduta qualche anno fa. Un celebre chimico viene ucciso
dal suo aiutante di laboratorio. Quando questi si appresta a percorrere il
ponte Hudson col cadavere nel portabagagli dell’auto, una folla festante lo
ferma perché vincitore di un premio, in quanto milionesima persona a passare di
lì in quel giorno. Beffardamente, il colpevole viene dal caso premiato.

L’artista vuole dunque svelare l’eccentricità della vita,
e come questa possa essere talvolta ironica e amara al tempo stesso. E lo fa
attraverso un medium attualissimo e personale come un diffuso lettore digitale
targato Apple. Le pareti bianche, lo spazio austero e quasi ascetico concorrono
alla totale dedizione del fruitore all’opera d’arte e al suo significato.
Terza stanza, dedicata a un altro episodio realmente
accaduto. Siamo ad Alaraz, in Spagna. Gli abitanti sono coinvolti nella
realizzazione di un apparecchio a metà strada tra una pompa per l’irrigazione
dei campi e una stilizzatissima fontana. L’evento collettivo viene rivisitato e
riproposto da Senatore tramite sia un’installazione strictu sensu sia la pittura. Eccola, infatti,
la macchina per la pioggia, subito all’entrata della sala, una sorta di mobile alla Calder, che con la sua presenza fisica e
oggettiva stabilisce il proprio dominio concettuale. Ed eccole ritratte, le
persone protagoniste dell’evento, negli acrilici senza cornice e con sfondo
bianco, quasi a volersi fondere nelle candide pareti della stanza. Ancora una
volta, la realtà viene riletta in una nuova luce e con differenti tecniche.

L’intera mostra, al di là della sua apparente
frammentarietà, vuole porsi dunque come riflessione sul contrasto tra fruizione
personale dell’opera d’arte e sua funzione collettiva. Un’operazione che è una
complessa e affascinante dissertazione sul ruolo di mediazione dell’artista
nella società, come indica il suo scarno, istantaneo ed essenziale titolo: Featuring.

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da Monitor
Intervista
con l’artista

giulio brevetti
mostra visitata il 17 marzo 2010


dall’undici febbraio al 30 aprile 2010
Marinella
Senatore – Featuring
Umberto Di Marino Arte Contemporanea
Via Alabardieri, 1 (zona Chiaia) – 80121 Napoli
Orario: da lunedì a sabato ore 15-20; mattina su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel + 39 0810609318; fax +39 0812142623; info@galleriaumbertodimarino.com;
www.galleriaumbertodimarino.com

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