Categorie: napoli

resoconti | Ugo Mulas | Napoli, Casa della Fotografia

di - 2 Marzo 2011
Nella
Napoli dove il digitale ha reso tutti fotografi, piazza Cavour è soprattutto
una fermata del metro, nonché centro nevralgico del servizio trasporti
sotterraneo: 13 kilometri di ferraglia nuova di zecca si srotolano verso nord,
facendo delle quattordici fermate coinvolte nel progetto Stazioni dell’Arte altrettanti laboratori in cui sperimentare le
possibilità di un abbattimento degli imbarazzi tra l’arte e i più.

Piazza
Cavour diventa così il luogo prediletto dagli amanti dell’immagine emulsionata:
ad accompagnare il passaggio pendolare nel lungo labirinto metropolitano, le
foto di quanti furono e tuttora sono protagonisti della sperimentazione in
pellicola napoletana.

Bello.
Ma frustrante quando pochi e nascosti sono i luoghi dove guardare fotografia,
quando manca un’attenzione istituzionale a riguardo: il Museo del Novecento
nasce sprovvisto di una sezione fotografica, mentre quella ricavata a
Capodimonte nel quasi sempre inaccessibile terzo piano ammezzato è piuttosto il
racconto di una confessione d’amore tra Mimmo
Jodice, l’arte e le sue vicende in
città. Poi, l’annuncio di un Museo della Fotografia. Finalmente.

Villa
Pignatelli il luogo deputato – ritrovando un legame con l’arte in pellicola cominciato
negli anni ’70, poi bruscamente interrottosi – al primo piano che ospita(va) la
collezione del Banco San Paolo; gli scatti di Ugo Mulas (Pozzolengo, Brescia, 1928 – Milano, 1973) a inaugurare
il nuovo progetto.


Scelta
dinnanzi alla quale un certo campanilismo storce il naso, ma che risulta invece
assolutamente adeguata quando si parla di un maestro che ha fatto del suo
percorso di ricerca un’ontologia del fotografare. Ontologia che, dandosi come
postulato l’imprescindibilità della conoscenza tecnica, giunge – con la serie
delle Verifiche che chiudono la
mostra – alla celebrazione della stessa, come elemento sostanziale di un’arte
che racconta criticamente le categorie del reale. “Cerco di capire quello che sta succedendo, di capirlo
fotograficamente: cerco di fare in modo che il documento abbia già una sua
chiave di lettura, che sia a sua volta un discorso definito. Quando si guarda
una di queste fotografie bisogna anche analizzare il perché è stata fatta in
quel modo […] il mio punto di vista non è soltanto ottico, ma è anche e
soprattutto mentale
.

Nessun
furto d’immagini, dunque. Nessun obiettivo vigile e tempestivo; piuttosto un
click scandito con lentezza, da chi conosce il valore della durata e comprende
quanta pienezza c’è nell’attesa, intesa come tempo necessario per la
comprensione di un fatto, e non come evento che sta per il tutto.


Le sue
fotografie sono allora metafore visive che accolgono un’apparente anonimia
quando hanno da raccontare Duchamp e
il suo “atteggiamento mentale rispetto
alla propria opera, atteggiamento che si concretizza in anni di silenzio, in un
rifiuto del fare che è un nuovo modo di fare, di continuare un discorso
”.
Che mantengono invece lo “stadio” di provino, scandendo l’antitesi fra tempo
artistico e tempo fotografico, nell’omaggio A
Jannis Kounellis
.

Tempo
è anche la parola-chiave nella città che ha visto recentemente ufficializzare
le dimissioni del CdA del Madre, che penosamente guarda annaspare una realtà
distintasi da subito per la qualità della sua offerta culturale quale il Pan e
dove il servizio metropolitano ha rallentato la sua più che trentennale corsa
al completamento. Il Museo della Fotografia: speriamo che duri.

articoli correlati

Mulas
al cubo

video correlati

Mulas
al Maxxi

carla rossetti

mostra
visitata il 23 febbraio 2010


dal 28 dicembre 2010 al 28 febbraio 2011

Ugo Mulas – Verifica
dell’arte. Da Marcel Duchamp a Vitalità del Negativo

a cura di Giuliano Sergio

Casa della Fotografia – Villa Pignatelli

Riviera di Chiaia, 200 – 80121 Napoli

Orario: da mercoledì a lunedì ore 8-14

Ingresso: intero € 2; ridotto € 1

Catalogo Johan and Levi

Info: tel./fax +39 0817612356; sspsae-na.pignatelli@beniculturali.it

[exibart]

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30