Categorie: Opening

‘Roberto Ciaccio. Soglie del tempo’ a BUILDING, Milano. Le parole di Francesco Tedeschi

di - 8 Settembre 2022

Da oggi, 8 settembre, al 15 ottobre BUILDING, nella sua sede a pochi passi dalla Scala di Milano, presenta la mostra dedicata alla ricerca di Roberto Ciaccio (Roma, 1951 – Milano, 2014) “Soglie del tempo”, curata da Francesco Tedeschi con l’attivo contributo dell’Archivio Roberto Ciaccio, in particolare di Maria Pia e Silvia Ciaccio.

«Il progetto espositivo raccoglie più di quaranta opere realizzate dall’artista tra il 1994 e il 2011 caratterizzate da un’astrazione pittorica di intensa concettualità, riferite ai temi portanti dell’opera di Ciaccio, in particolare il concetto di soglia, come atmosfera e forma imprendibile del passaggio fra un qui e un altrove, e quello di temporalità come tentativo di raccogliere il rapporto fra l’istante e l’essere», ha anticipato la galleria.

Il percorso espositivo sarà scandito in tre momenti che mettono a fuoco differenti tipologie di opere e tematiche: nell’ambiente al piano terra predomineranno i lavori realizzati con metalli, quali ferro e rame, al secondo piano, saranno presentati alcuni monoprints caratterizzati da tonalità scure, e il terzo momento della mostra sarà costituito da lavori di carattere fortemente luminoso.

Ne abbiamo parlato con Francesco Tedeschi, curatore della mostra, nell’intervista qui sotto.

Roberto Ciaccio. Soglie del tempo, a cura di Francesco Tedeschi, 08.09.22-15.10.22, BUILDING, Milano. Installation view ph. Leonardo Morfini

L’antologica di Roberto Ciaccio “Soglie del tempo” è realizzata in collaborazione con l’Archivio Roberto Ciaccio. Quali aspetti della ricerca dell’artista si possono cogliere, in particolare, nel percorso espositivo? Da dove proviene la selezione di opere in mostra?

«La mostra di Roberto Ciaccio traccia un percorso nel suo lavoro che si riallaccia da una parte a uno dei periodi in cui la sua opera si è andata definendo nelle sue caratteristiche essenziali, come testimoniato nel volume del 2002 Il volto del tempo, che raccoglie scritti di Remo Bodei e dell’artista stesso, e dall’altra agli sviluppi successivi, con attenzione al processo di lavori in sequenza che rivelano il senso di una temporalità in atto nei momenti successivi di un tema, con la ripresa di una sensibilità musicale.

Le opere presentate, provenienti tutte dall’Archivio Roberto Ciaccio, operante a Milano dopo la scomparsa dell’artista, avvenuta nel 2014, sono distribuite pertanto non in senso cronologico, ma secondo un percorso che rivela un progressivo indagare le forme e la natura del colore e del suo definirsi in sintonia con la sua origine, i caratteri strutturali e spaziali che assume, fino a una connotazione sospesa e assoluta».

Roberto Ciaccio. Soglie del tempo, a cura di Francesco Tedeschi, 08.09.22-15.10.22, BUILDING, Milano. Installation view ph. Leonardo Morfini

Tra i temi della mostra, si legge nel comunicato stampa, ci sono il concetto di soglia e quello di temporalità: che cosa hanno rappresentato questi due concetti per l’artista e come li ha declinati?

«Nel concepire la mostra, in stretto rapporto con Maria Pia e Silvia Ciaccio, responsabili dell’Archivio dell’artista, si è pensato a un allestimento che presentasse un’evoluzione del percorso, a partire dalle lastre in ferro e in rame, matrici di opere su carta e realizzazioni compiute a loro volta, per giungere, attraverso la presenza di lavori sviluppati in sequenze che indagano i sommovimenti interiori ispirati dai toni sommessi che le contraddistinguono (Disseminazioni e Le son des ténèbres), alle emanazioni fortemente luminose dei monoprint collocati nell’ultima stanza della mostra (le Ombre), in cui emergono forme strutturali di natura simbolica, come la croce, che completano il percorso ascendente che accompagna il visitatore negli spazi di BUILDING. In questo senso le opere svolgono la funzione di “soglie”, di un punto di intersezione fra le condizioni e le emozioni che i sensi ci propongono, nel cogliere le istanze visibili con il portato dell’esperienza, e una condizione che si vuole quasi metafisica, nel passaggio al piano sospeso di una percezione di natura astratta, meditativa».

In che modo la mostra si inserisce nell’attività espositiva di BUILDING?

«La mostra così proposta si inserisce nelle modalità che BUILDING ha messo in atto in numerose occasioni, tra cui “Continuo Infinito Presente“ (2017), a cura di Remo Salvadori, “Seconda soluzione di eternità” (2018), mostra curata da Helmut Friedel e Giovanni Iovane e “Dire il tempo” (2019), personale dedicata a Roman Opałka a cura di Chiara Bertola: progetti espositivi in cui il tempo è al centro dell’attenzione, come parte di un processo dialettico.

Anche la mostra “Roberto Ciaccio. Soglie del tempo” suggerisce un livello di interpretazione dei singoli lavori e dei loro accostamenti, che si spinga oltre la dimensione materiale dell’opera per cogliere la sua capacità di essere traccia dell’invisibile, dell’immateriale, per rivelare punti di contatto fra la “bellezza” e la sensibilità per le dimensioni dello spirituale, nelle sue varie forme».

Roberto Ciaccio. Soglie del tempo, a cura di Francesco Tedeschi, 08.09.22-15.10.22, BUILDING, Milano. Installation view ph. Leonardo Morfini

Può indicarci un paio di opere su cui soffermarci con particolare attenzione lungo il percorso espositivo per comprendere l’opera dell’artista?

«Tra le opere in mostra vi sono alcune dei monoprint definibili esplicitamente come “Soglie”, in quanto offrono, anche visivamente, il carattere di una “apertura” in una diversa condizione, di luce e di stato, ma risultano importanti le sequenze in più parti, presentate al primo e al secondo livello dello spazio espositivo, per giungere all’ultima opera, una immagine quasi impercettibile nella sua leggerezza, realizzata da due tonalità di colore nel vuoto della carta, tracce di quei toni intermedi che qualificano il particolare mondo cromatico di Roberto Ciaccio».

Quali saranno i prossimi appuntamenti con la ricerca di Roberto Ciaccio?

«Contemporaneamente, è in corso fino al 26 febbraio 2023 la mostra dell’artista presso il Museo delle Culture di Lugano: “Roberto Ciaccio. Il dono dell’origine”».

Una domanda al team della galleria: quali saranno i prossimi eventi espositivi a BUILDING?

«Dal 27 ottobre 2022 al 28 gennaio 2023 la galleria BUILDING ospiterà la mostra “Il Numinoso. La tensione al sacro nell’arte italiana. Ipotesi contemporanee” a cura di Giorgio Verzotti, un progetto espositivo che riunisce una selezione di opere realizzate dagli anni Sessanta a oggi da più di venti artisti italiani come Vincenzo Agnetti, Stefano Arienti, Alighiero Boetti, Gino De Dominicis, Chiara Dynys, Lucio Fontana, Michelangelo Pistoletto, Remo Salvadori, Nicola Samorì, Ettore Spalletti e Grazia Toderi, per citarne alcuni. La mostra occuperà anche gli spazi della Galleria Moshe Tabibnia nelle stesse date e della Basilica di San Celso dal 9 novembre 2022 al 22 dicembre 2023».

Roberto Ciaccio. Soglie del tempo, a cura di Francesco Tedeschi, 08.09.22-15.10.22, BUILDING, Milano. Installation view ph. Leonardo Morfini

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