Categorie: Personaggi

David Zwirner apre una nuova galleria a New York, con uno staff di sole persone nere

di - 3 Ottobre 2020

David Zwirner aprirà una nuova galleria a New York, in cui lo staff sarà interamente composto da persone nere. A dirigere lo spazio espositivo, Ebony L. Haynes, guest professor alla Yale School of Art e già a capo di alcune importanti gallerie sia a New York che a Los Angeles, come Martos Gallery e Shoot the Lobster. Considerata una stella nascente nel sistema dell’arte newyorchese, impersona la forza di una figura femminile che si è imposta su un mercato prevalentemente bianco anche se, più che una gallerista, Haynes è una vera attivista.

Tra i progetti ai quali ha lavorato, troviamo “Ebsploitation”, nel 2019, un programma di cortometraggi alla Martos Gallery che si ispira a Blaxploitation, genere cinematografico che è riuscito a ritrarre la realtà delle comunità nera con uno sguardo più veritiero e onesto in confronto alla trasposizione hollywoodiana. “Invisible Man” è invece una mostra del 2017, sempre per Martos Gallery, per presentare al grande pubblico vari scultori neri fra i quali Torkwase Dysn e Kayode Ojo.

Ebony L. Haynes

La particolarità di questo nuovo spazio è data anche dall’equilibrio tra una galleria tradizionale e uno spazio espositivo non commerciale: il nuovo e rivoluzionario spazio ospiterà tre o quattro mostre durante l’anno con annesse pubblicazioni. Sarà uno spazio dove non solo sarà possibile acquistare opere di artisti rappresentati da Zwirner, ma dove verranno presentati altri artisti emergenti e dove si svolgeranno programmi di internship per studenti neri.

Il movimento Black Lives Matter, andato avanti per tutta l’estate, ha sicuramente portato sotto una luce nuova il controverso tema della diversità e delle minoranze negli Stati Uniti e in gran parte del mondo. Questa nuova apertura, anche se certamente controversa, potrebbe comunque aiutare molti artisti della comunità afroamericana a emergere in una realtà tradizionalmente bianca come quella dell’arte, non estranea a derive razziste.

Malick Sidibe

Il bisogno di uno spazio espositivo di questo tipo, di una Kunsthalle che potesse impersonare e dare una nuova visione della cultura nera in una città come New York, viene dalla mancanza di un luogo accessibile, soprattutto tra le gallerie commerciali, per figure appartenenti alla comunità nera, che incontrano difficoltà nel costruire una solida esperienza nel settore. L’intenzione di assumere uno staff composto da sole persone afro-americane pone l’accento anche sulla disparità delle assunzioni nel mondo dell’arte. Peraltro, non è la prima volta che il gallerista scende in campo apertamente nel dibattito sociale e politico: proprio il 2 ottobre ha aperto la raccolta fondi che l’art dealer ha promosso a sostegno del democratico Joe Biden (qui la piattaforma per donare e acquistare un’opera).

Per Zwirner, in un primo momento, l’intenzione era quella di proporre a Haynes la direzione della galleria di Chelsea. Successivamente, dopo aver prestato attenzione alla visione su larga scala della ex direttrice di Martos Gallery, il gallerista ha deciso di mettere in pratica un progetto separato: una Kuntsthalle dove i progetti di Haynes potessero essere messi in pratica in uno spazio adeguato.

Il nome dello spazio, la posizione e le prime mostre devono ancora essere annunciate. La galleria non esporrà solo artisti afro-americani: come nelle precedenti esperienze della nuova direttrice, saranno rappresentati anche altri artisti provenienti da retroterra culturali diversi.

Nata a Ravenna, a Milano studia prima Lettere Moderne poi Arts Management all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dopo la tesi triennale sul caso Elena Ferrante si concentra sulle tematiche relative alla visual art durante il corso magistrale. Arte, moda e letteratura sono fra gli interessi principali di cui ama parlare e scrivere.

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