Categorie: Personaggi

ISIDORE ISOU: L’ARTE ALLA LETTERA

di - 29 Agosto 2007

Il bilancio nefasto delle perdite di grandi personalità nel corrente anno continua. Il lungo elenco, che include, tra gli altri, Jean Beaudrillard, Allan Kaprow, Sol LeWitt e Giuseppe Chiari, fa spazio, purtroppo, anche al nome di Isidore Isou (Botosani, Romania 1925 – Parigi, 2007).
Padre fondatore del Movimento Lettrista, e di quella tendenza al distaccamento dal Surrealismo, Isou si colloca come colui che traghetta l’avanguardia alla metà del secolo scorso, sull’asse di Dada ma già proiettata verso il Concettuale degli anni Settanta.
“Isidore Isou (Goldstein)”, come fu registrato all’anagrafe rumena, “che già nel nome propone un modello messianico: Isidore significa ‘dono di Iside’ e contiene l’anagramma di Osiride” (M. Bandini, Per una storia del Lettrismo, TraccEdizioni, Zavorrano, 2005), in un clima artistico asfissiato dall’Informale, nel 1946 dichiara la dittatura della lettera. La Dictature Lettriste era una delle tante riviste susseguitesi durante i fastosi albori del movimento, come Ur e Ion (quest’ultima di area cinematografica), nelle quali si scrisse la storia del Lettrismo (in Ur ad esempio fu pubblicato il primo manifesto nel 1950) e si crearono i presupposti per un nuovo modo di fare e di comunicare l’arte.
Pur mantenendo inalterato il primato della pittura (concetto non propriamente avanguardistico), nel manifesto Eléments de la peinture lettriste si dichiara la supremazia della lettera come simbolo e il suo legame con il fonema, “per sbarazzarsi dall’invasione incerta di un pennello folgorante” e ristabilire un rapporto tra poesia, pittura e musica, comune denominatore delle svariate facce dell’avanguardia. Il crescendo innovativo, che durerà almeno fino agli Sessanta, passa attraverso la stesura di Les Journaux des Dieu (1950), suo primo romanzo ipergrafico, nonché contenitore di teorie di straordinario avvenirismo.

La méca-esthétique si definisce come l’utilizzo indiscriminato di tutte le materie o sostanze esistenti nella creazione artistica (l’opera in polvere, l’arte alimentare, l’arte pirica o volatile) o il suo alter ego, il détournement, lo spostamento funzionale o cui si sottopone un oggetto per il suo utilizzo a fini artistici e creativi. Concetti basilari per molte delle esperienze successive, legati non soltanto all’Internazionale Situazionista (nella figura di Guy Debord, costola scissionista del Lettrismo) o al gruppo Fluxus, ma ben più radicati nel pensiero attuale. Degli stessi anni sono anche le intuizioni riguardo il ruolo dei giovani nella società, che attraverso la comunicazione capillare risultano essere stimolo inequivocabile di manifestazioni quali il Maggio francese del Sessantotto, e non trascurabili sono le critiche feroci al metodo architettonico e urbanistico razionalista riassunte nel motto “o lo spazio urbano diventa opera degli stessi utenti, o diverrà inaccettabile”.
Una figura istrionica quella di Isou. Economista, filosofo, artista, teorico e soprattutto instancabile creativo alle cui parole in un’intervista con Mirella Bandini nel luglio del 1983, lasciamo il ruolo di epigrafe: “sto scrivendo un libro di 5000 pagine, il cui titolo è ‘La Créatique’. Ho scoperto che essa è il centro della creazione, ed opera su di me rapidamente, poiché possiedo l’hypercréatique.”

claudio musso

piccola bibliografia
Lettrisme et Situationnisme, Edizioni Peccolo, Livorno 2007 (atti del convegno, giugno 2005)
Les Champs de Force de la Peinture Lettriste, Avant-Garde, Paris, 1964
Manifesto of Lettrist Poetry: A Commonplaces about Words. Introduction à une Nouvelle Poésie et une Nouvelle Musique, Paris, Gallimard, 1947
Les Journaux des Dieus, 1950/51
La Créatique ou la Novatique (1941-1976), Éditions Al Dante, 2003.
link correlati
www.lettrisme.org

*foto in alto: Isidore Isou, Portrait (1952)

[exibart]

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