“Quelle sculture sono tutte autentiche”. Così i sig.ri Arch. Luca Faccenda e Dott. Marco Parri, tramite proprio legale, hanno richiesto, con le lettere che si allegano di seguito al presente comunicato, di intitolare lo stesso, in risposta all’articolo apparso giorni fa su Exibart.com riguardo alla mostra dell’artista Lilanga a Roma.
Per tutela e rispetto dei suddetti richiedenti, degli utenti di Exibart e della verità e cronologia dei fatti avvenuti in questi giorni e riportati sul sito. Si riporta inoltre copia dei documenti che l’avvocato Mario Ferrara ha fatto pervenire al fine di dimostrare la veridicità e bontà delle affermazioni dei suoi clienti, nonché la loro serietà.
Certi di aver interamente adempiuto al rispetto di un libero contraddittorio in ordine a questione di tutela della verità artistica, di aver dato ampio spazio di affermazione e replica a tutti i soggetti interessati che ne hanno fatto richiesta, di aver collaborato ad una corretta informazione, adempiuto interamente alle richieste pervenuteci dall’avvocato dei Dott. Parri e Faccenda, e disponibili a fare altrettanto qualora la querelle dovesse proseguire per volontà delle parti in causa sulle pagine di questa testata, teniamo peraltro a precisare che ci siamo sempre informati ad una cronaca fedele e veritiera delle notizie pervenuteci, lasciando spazio ad esse e non a commenti o prese di posizione da parte nostra. Riteniamo infatti che il rispetto della notizia e il dovere di cronaca siano la maggiore garanzia che possano ricevere le persone interessate a informare o replicare sull’argomento in questione, nonché i lettori di Exibart.
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Che tristezza. Povero Lilanga.
mizzica!!!!!!!1
Bisognerebbe far chiarezza sui documenti in possesso sia dal Sig. Sarenco che dai due curatori della mostra incriminata e sulle eventuali indagini svolte dalle autorità competenti.
Continuate a scrivere, non fatevi intimorire da minacce, la libertà di stampa è un diritto!!! E' molto curioso il fatto che due personaggi che non sono mai stati legati all'artista, nessun documento lo può dimostrare, nessuna fotografia, pochi giorni prima della scomparsa di George Lilanga vengono dichiarati "autorità esclusiva di autenticare per mio conto tutte le opere d'arte esportate nell'Europa e nell'Asia geografiche". Io Lilanga l'ho visto nel 1999, a Milano, la galleria era Fabbrica Eos e c'era Sarenco, erano tutti grandi amici. Giovanni