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Grayson Perry si è aggiudicato l’Erasmus Prize. Dal 1968, dopo Henry Moore, Perry è il primo artista visivo britannico a vincere il più importante riconoscimento olandese, tra i più prestigiosi in Europa, del valore di 150mila euro. Il rinomato premio Erasmus è stato istituito dal principe dei Paesi Bassi Bernhard van Lippe-Biesterfeld, il 23 giugno 1958, in un momento di speranza e ottimismo per una nuova Europa unita. Il riconoscimento annuale è stato dedicato al filosofo Erasmo da Rotterdam ed è assegnato a una persona o a un’istituzione (anche non europee) che è stata capace di dare «un contributo eccezionale alle discipline umanistiche, alle scienze sociali o alle arti».
L’annuncio della vittoria di Grayson Perry dell’Erasmus Prize è avvenuto a Londra. «Mi sono sempre piaciute le medaglie. Probabilmente progetterò un abito da abbinare», ha commentato al Guardian l’artista, che nel 2003 si aggiudicò anche il Turner Prize. In effetti, il tempo per creare un abito c’è. La premiazione ufficiale avverrà a novembre, nel Palazzo Reale di Amsterdam, alla presenza del re dei Paesi Bassi, Willem-Alexander. Perry ha confessato di essere «sopraffatto, onorato e commosso» per la riconoscenza ricevuta, in particolare dato l’impressionante elenco di vincitori britannici, tra cui Charlie Chaplin, Ninette de Valois, Isiaiah Berlin e AS Byatt, ma anche non britannici, tra cui Renzo Piano, Bernd e Hilla Becher, Claude Lévi-Strauss, Ernst Gombrich.
Il tema di quest’anno era incentrato sul Potere dell’immagine nell’era digitale e secondo la giuria Perry è riuscito a sviluppare «un linguaggio visivo unico che dimostra che l’arte appartiene a tutti e non dovrebbe essere elitaria».
Il Premio Erasmus è uno dei più illustri d’Europa e viene conferito per il lavoro complessivo, piuttosto che per un’opera specifica. Per Perry è stata una conferma che la sua ricerca è riuscita rendere accessibili idee difficili o apparentemente poco avvicinabili. Il suo recente lavoro, che include ceramiche e spettacoli televisivi e teatrali, è stato come una colonna sonora ai dibattiti sulla Brexit. «Sono stato affascinato dalle ricadute socio-politiche di quella domanda molto semplice e per me, come nei panni di una specie di socio-antropologo dilettante, ciò che la Brexit mi ha mostrato sul mio paese è stato affascinante, spaventoso e delizioso allo stesso tempo». Detto questo, Shanti van Dam, direttrice della Praemium Erasmianum Foundation, ha insistito sul fatto che il successo di Perry non fosse legato alla Brexit.
Perry è un artista poliedrico, ha realizzato stampe, sculture in legno e in ghisa e persino una casa, A House for Essex, basata sulla vita della fittizia Julie. È conosciuto per le sue celebri ceramiche ma anche per i suoi travestimenti, ai quali conferisce una personalità specifica, come quella di Claire, il suo alter-ego pubblico. L’artista esplora e sovverte le norme sociali britanniche, il genere binario e gli atteggiamenti culturali. «Sono in grado di gestire due idee contraddittorie nella mia testa allo stesso tempo, sono un adulto qualificato», ha detto Perry, che si è poi definito come persona pragmatica, consigliando ai politici di imparare a scendere a compromessi.
Perry ha spesso raccontato di essere «un tradizionalista completamente ricostruito» e con la passione per il nuovo. «Sto imparando cose nuove per i miei prossimi progetti. La mia grande abilità è la spontaneità».
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