Rebecca Moccia ha vinto ArteVisione 2022, il progetto annuale di Careof, organizzazione no profit di Milano, avviato nel 2011 per supportare, produrre e promuovere le ricerche più innovative nel campo dell’immagine in movimento, attraverso una call aperta ad artiste e artisti under 40 italiani o residenti in Italia. Ai finalisti viene offerto un workshop con professioniste e professionisti del settore audiovisivo, curatori di fama internazionale e visiting professor, come, nelle ultime edizioni, Hito Steyerl (2022), Gianluca e Massimiliano de Serio (2020), Barbara Wagner & Benjamin de Burca (2019), Jordi Colomer (2018), Omer Fast (2017), Adrian Paci (2016). La vincitrice, individuata da una giuria di esperti, riceve un premio di produzione, supporto e tutoraggio. L’opera realizzata viene successivamente sostenuta attraverso la circuitazione presso musei, spazi per l’arte e festival partner.
La giuria di ArteVisione 2022 composta da Yuri Ancarani, artista, Iolanda Ratti, conservatrice Museo del ‘900 di Milano, ed Eva Sangiorgi, direttrice Artistica Viennale, ha dunque premiato il progetto “Ministries of Loneliness” di Rebecca Moccia, per «La capacità di affrontare un tema universale che mette in discussione la struttura della nostra società e dei suoi valori», si legge nelle motivazioni. «Cuore del progetto è la solitudine, che viene esaminata in differenti geografie, mettendole in dialogo per evidenziare quanto questa problematica sia comune e condivisa. L’artista intende utilizzare il registro documentario, sovrapponendo differenti piani narrativi non solo con il montaggio o la mise en scène, ma anche con il commento diretto di note grafiche che rendono frontale la riflessione critica. La giuria sottolinea la coerenza della ricerca filmica con il lavoro pregresso dell’artista sia sul piano formale sia contenutistico».
Sviluppata in diversi contesti culturali internazionali, come Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone e Italia, l’opera “Ministries of Loneliness” di Rebecca Moccia è un progetto di ricerca che indaga la solitudine e la sua politicizzazione nella società neoliberista, a partire dall’esperienza dell’isolamento e della dissoluzione della quotidianità avvenute con la pandemia di COVID-19. Punto di partenza pratico e simbolico dell’intero progetto è il Ministero della solitudine, istituito in Gran Bretagna nel 2018 per far fronte ai problemi sociali e sanitari legati alla solitudine, poi replicato in Canada e Giappone nel 2021.
Come per le precedenti edizioni di ArteVisione – che in undici anni ha prodotto opere di Yuri Ancarani, Francesco Bertocco, Fatima Bianchi (in fieri), Giuseppe Fanizza, Riccardo Giacconi, Martina Melilli, Caterina Erica Shanta, Giulio Squillacciotti, The Cool Couple, Luca Trevisani e ZimmerFrei – anche l’opera filmica “Ministries of Loneliness” di Rebecca Moccia verrà prodotta da Careof.
Nata a Napoli, nel 1992, Rebecca Moccia vive e lavora a Milano. Dopo essersi diplomata in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2014, si è laureata in Storia e Critica d’arte all’Università Statale di Milano. La sua ricerca è incentrata sull’esplorazione di stati percettivi ed emotivi che possono essere espressi, in maniera più o meno latente, da determinate caratteristiche degli spazi fisici e mentali.
Le sue opere sono state presentate in Italia e all’estero, da Magazzino Italian Art di New York, Outset di Londra, Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, Museo Novecento di Firenze, Museo Macro di Roma, Villa Croce di Genova, tra gli altri. Rebecca Moccia è tra i fondatori di AWI – Art Workers Italia, associazione autonoma e apartitica, nata nel 2020 «Con l’obiettivo di dare voce allз lavoratorз dell’arte contemporanea in Italia».
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