A bordo dell’arte | tra squali e tesori

di - 26 Giugno 2014
Immaginate un gruppo di appassionate e ambiziose persone appartenenti al mondo dell’arte, della scienza e della conservazione ambientale, ognuno dei quali convinto di quello che sta facendo con l’intenzione di cambiare qualcosa nel mondo contemporaneo. Immaginate che questo gruppo si imbarchi su una nave d’esplorazione verso una remota e mitica isola per seppellire un tesoro e per nuotare con gli squali, con un altro obiettivo: accrescere la conoscenza di questa magnifica specie marina in pericolo.
La nave da esplorazione Dardanella ha imbarcato questo gruppo di artisti, curatori e biologi marini verso la lontana Isola del Tesoro, Coco Island, che per molti di noi esiste solo nel ricordo del romanzo di Robert Louis Stevenson del 1883, a circa 550 km dalla Costa Rica nel mezzo dell’oceano Pacifico in direzione Galapagos.
Francesca von Habsburg – committente visionaria e all’avanguardia, non solo fondatrice di un’altra collezione ma vera mecenate nella tradizione dei suoi antenati di donare alla società – con il sostegno agli artisti che vedono il mondo da una prospettiva differente e che creano lavori che sfidano la nostra comprensione dell’arte contemporanea, delle scienze e dell’ambiente, ha riunito un gruppo di persone che sono diventate parte di The Treasure of Lima: A Buried Exhibition, progetto proposto da Nadim Samman che è il curatore di TBA21 Academy. Samman ha realizzato questa mostra con 34 artisti, tra cui Olafur Eliasson, Marina Abramoviç, Lucía Madriz, Pierre Huyghe, Raymond Pettibon, Ed Ruscha, Lawrence Weiner, Doug Aitken, Andrew Sanville. Non una mostra come le altre, ma un microcosmo, uno scrigno per un tesoro contemporaneo, con più di 34 micro opere, chiuse in maniera meticolosa in una struttura ecologica disegnata dagli architetti newyorkesi Aranda/Lasch. Le coordinate GPS, la cosiddetta mappa, del luogo di sepoltura del tesoro saranno digitalmente codificate e ai dati risultanti verrà data una forma fisica dall’artista olandese Constant Dullaart con la collaborazione del crittografo tedesco Michael Wege

Racchiusa all’interno di una seconda edizione dello scrigno, la mappa sarà venduta all’asta e il ricavato sarà donato alla protezione marina della Isla del Coco sotto l’attenzione del ACMIC (Area de Conservación Marina Isla Del Coco).
Questi fondi saranno specificamente destinati al progetto di ricerca e conservazione sostenibile ideato da TBA21-Academy, in collaborazione con il loro partner locale FAICO (La Fundación Amigos de la Isla del Coco).
L’asta avrà un carattere “processuale”, iniziando con due settimane di pre offerte sulla piattaforma d’asta digitale Paddle8. Successivamente le offerte saranno trasferite a Christies per un’asta dal vivo nell’autunno 2014. L’acquirente riceverà la mappa senza il codice per decifrarla, insieme allo scrigno.
Unire l’arte e la conservazione della natura al loro meglio, creando consapevolezza e offrendo soluzioni reali, così si presenta l’ultima iniziativa di Francesca von Habsburg e della sua TBA21. Vi viene in mente una forma migliore di mecenatismo?
Dopo giorni di navigazione per arrivare all’isola, tra una natura esuberante costellata di isole verdi, rocce, in compagnia di piccoli squali e razze mobula che hanno circondato la nave, ci ha accolto il blu profondo del cielo e dell’oceano. Il tempo è stato dalla nostra parte, era la stagione delle piogge e di solito è grigio e umido e il mare è agitato. Ma il giorno della sepoltura del tesoro abbiamo visto il cielo limpido e l’oceano non troppo mosso, così la squadra dei sommozzatori ha preso il largo con tutta l’attrezzatura e il tesoro. È stata una giornata tanto impegnativa da mozzare il fiato, ma alla fine il successo della sepoltura del tesoro in un punto segreto dell’isola ha reso la squadra davvero felice.
Dopo 200 anni, questo è il primo tesoro ad essere sotterrato su Treasure Island formato da una collezione di lavori dei più importanti artisti contemporanei. La sepoltura è stata seguita da immersioni strabilianti (beh, per me solo un po’ di snorkeling, ma non meno sorprendente!), esplorando la natura vergine dell’isola, incontrando gli squali e apprezzando l’idea di totale dedizione. Tutta questa bellezza ci ha portato però a contatto con una cosa reale: la natura e la necessità di conservarla. E l’impatto umano di questa spedizione doveva essere, ed è stato, una parte importante dell’iniziativa.
Il gruppo di persone riunito sulla nave è vario e stimolante. Ogni storia, ogni biografia è unica. Ocean Ramsey (www.waterinspired.com/), ambientalista, biologa, sommozzatore, fotografa e videomaker dalle Hawaii, anche detta “La donna che sussurra agli squali”, era decisamente la star sulla nave. Una giovane donna, innamorata dell’oceano e degli squali, totalmente dedita alla causa della loro protezione e del loro studio, ma anche una donna bellissima, dalla voce dolce e dall’aura energica, dotata di forte determinazione. Ha sconfitto la nostra paura per questa specie pelagica, ne ha annullato l’immagine di assassini pericolosi trasformandoli in animali meritevoli di tutela, utili a mantenere la salute del pianeta. Nicolas Anouilh, il sub senza licenza e figlio del grande scrittore Jean Anouilh, ha raccontato le storie più utopiche e trasmesso quella eleganza che spesso manca alla nostra contemporaneità. Andrew Ranville, originario del Michigan con base a Londra, è un artista, skater amante delle foreste e delle case sugli alberi. Ci ha stupito con i suoi progetti in cui unisce arte e natura, la sua straordinaria residenza artistica in mezzo al nulla del Lago Superiore, www.rabbitisland.org. E ci ha sorpreso con la sua forza e perseveranza mentre seppelliva il tesoro.
Julian Charrière, giovane artista franco-svizzero che vive a Berlino, dopo questo viaggio è partito per il Kazakistan per studiare i laghi nucleari, dimostrando che ci sono più artisti emergenti impegnati di quanto ci si potrebbe aspettare. Charrière ha ricevuto numerosi premi negli ultimi mesi ma, nonostante la sua fitta agenda, non rinuncia ai suoi progetti e ai viaggi nei quali non dimentica le questioni socio-politico-ambientali. Sciogliendo gli iceberg in Islanda, seppellendosi in un buco in Etiopia, trivellando istituzioni scientifiche e edifici emblematici, lavora per manipolare la normale struttura di pensieri e associazioni.
Nadim Samman, inventore e forza trainante del progetto, è una mente internazionale, di discendenza libanese ed australiana, che ha vissuto per un lungo periodo ad Hong Kong. Un intellettuale cittadino del mondo con le idee, curatore tra i più intelligenti e fuori dall’ordinario. Dopo aver curato la Biennale di Marrakech nel 2012, è diventato curatore della TBA21 Academy, influenzando il progetto del viaggio esplorativo della nave Dardanella. Tra altre cose, Sammam è anche il curatore del nuovo Padiglione Antartide di quest’anno della Biennale di Architettura di Venezia.
L’esperto di marina e biologo Nico Ghersenich, originario di Trieste, stabilitosi in Costa Rica anni fa, profondo conoscitore dell’Oceano Messicano e Mesoamericano, ci ha introdotto al ricco universo sottomarino dell’Oceano Pacifico Costaricano e alle meraviglie delle Coco Island. Insieme a Ocean Ramsey sta lavorando ad un nuovo progetto di ricerca per preservare gli squali nel loro santuario intono a Coco Island e i proventi dell’asta sono destinati proprio a questo progetto.
E, ultimo ma non meno importante, l’equipaggio della Dardanella, ovvero coloro che rendono tali esplorazioni piacevoli e di successo, ingrediente necessario quando si trascorrono dieci giorni insieme a sconosciuti su una piccola superficie.
La TREASURE OF LIMA sta per far ritorno a Lima proprio durante il Climate Change delle Nazioni Unite, Conferenza COP20 che si terrà nel mese di dicembre 2014, con un intero programma di arte e ambiente sulla conservazione degli oceani.

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