Colors for Peace, installation view
Promossa e presentata dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, in collaborazione con Associazione Colors for Peace, è in corso fino all’11 maggio una piccola grande mostra nelle sale del Palazzo delle Esposizioni di Roma, di cui i protagonisti sono i bambini e i loro disegni di pace.
Coinvolti nel progetto 200mila fanciulli da tutto il mondo per 151 nazioni e territori in 10 anni di attività dell’associazione, per un caleidoscopio di disegni che celebra l’universalità del linguaggio, rivolto al sogno di conciliazione e serenità.
La mostra Colors for Peace – L’Universo dei bambini per un mondo migliore è una raccolta di disegni sul tema della pace, un metaforico contenitore colorato che, talmente potente da tingere – nell’idea del progetto – di pace tutto il mondo. Disegni di bambini ucraini accanto a disegni di bambini russi, angolani, francesi, belgi, messicani e non solo: un un girotondo di immagini, accumunate da un’unica lingua, quella della pace.
Per i bambini il vocabolo “pace” è sinonimo di sicurezza, affetti stabili, mentre guerra è distruzione e perdita di tutto questo. Nella bellezza del tratto libero dei bambini, si racchiude questo forte messaggio, uno stato emotivo, un vissuto, che racconta un mondo di inclusione, sogno e rispetto, un messaggio sincero senza filtri, ne barriere che offre agli adulti di oggi, l’opportunità per sperare che gli adulti di domani siano portatori di pace.
I dati allarmanti sono sotto i nostri occhi: nel mondo quasi 1 bambino su 5 vive in una zona di conflitto e molti di loro non hanno visto altro che guerre nella loro breve vita, molti appartengono a famiglie di sfollati in campi profughi, traumatizzati da eventi di scontri, molti altri sono spettatori inermi di conflitti. Il Progetto Colors for Peace parte dalla modalità di gioco, con il disegno come l’espressione artistica più a contatto con l’inconscio e sollecita i bambini di tutto il mondo ad affrontare il tema della guerra, provando a immaginare il suo opposto.
Una mostra delicata che inonda di colori arcobaleno le pareti, come segnali di armonia e fratellanza per la costruzione di un progetto mondiale di pace, attraverso la volontà, la mediazione e la sensibilità dei bisogni dell’altro. Sta all’osservatore adulto porre l’attenzione sui messaggi, sui segnali dei bambini di tutto il mondo, che attraverso tratti, colori e un linguaggio che non ha bisogno di traduzioni, chiede pace.
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