Alter Oculus, l’installazione di Franz Cerami per un’antica chiesa di Napoli

di - 31 Dicembre 2024

Dall’1 al 25 gennaio 2025, la Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato di Napoli diventa sede di Alter Oculus, un’installazione firmata da Franz Cerami. Promosso dal Comune di Napoli nell’ambito della rassegna culturale Altri Natali, il progetto propone un’esperienza immersiva tra arte contemporanea, spazio sacro e identità collettiva.

Franz Cerami, classe 1963, è noto per la sua capacità di unire linguaggi tradizionali e digitali in opere che spaziano tra installazioni site-specific e progetti di video mapping. Ambasciatore del Design Italiano, ha esposto in città come Napoli, Parigi, Rio de Janeiro e Sarajevo. Tra le sue opere più celebri si annoverano Lighting Flowers, presentata al Circolo degli Esteri, e Red Venus, acquisita nella Collezione permanente della Farnesina.

«L’arte visiva di Franz Cerami è capace di trasformare i luoghi ravvivandone l’identità», ha dichiarato Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli. «Dopo l’esperimento che ha riscosso grande successo nel sito siderurgico a Bagnoli, la sua arte arriva ora non a caso nella Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato: nella piazza, nel quartiere, in sinergia con le realtà territoriali, stiamo lavorando per riempire gli spazi con la cultura, renderli vivi e attrarre turisti».

Franz Cerami, Alter Oculus, Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato, Napoli, 2024-2025

Luce, mito e tecnologia: Franz Cerami per la Chiesa di Santa Croce

L’installazione si articola attorno al tema della trasformazione dello sguardo, inteso sia come atto fisico che come simbolo di connessione tra individuo, ambiente e collettività. Cerami ridisegna il dispositivo architettonico della chiesa settecentesca, che ha riaperto al pubblico proprio in questa occasione, inserendo 12 proiezioni che riempiono le cornici vuote delle cappelle e animano la cupola, trasformata in una gigantesca pupilla che osserva lo spettatore e lo invita a riflettere sul rapporto tra visibile e invisibile.

Franz Cerami, Alter Oculus, Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato, Napoli, 2024-2025

Alter Oculus combina tecniche pittoriche tradizionali e strumenti digitali. I ritratti animati, dipinti inizialmente con grafite e olio, vengono trasformati in opere dinamiche grazie al digital painting e al video mapping. Ogni cornice diventa una porta verso storie e volti che dialogano silenziosamente con il visitatore, creando un intreccio di luce e narrazione.

Tra le proiezioni spiccano omaggi alla classicità, come la reinterpretazione delle statue della Villa dei Papiri, custodite al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Cerami scompone e anima digitalmente queste opere, intrecciando riferimenti mitologici con un’estetica contemporanea. L’atmosfera sonora, creata appositamente per l’evento, amplifica la carica immersiva dell’opera: come ha dichiarato lo stesso Cerami, «Alter Oculus è un dialogo di sguardi, un viaggio nella luce e nell’altro».

Franz Cerami, Alter Oculus, Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato, Napoli, 2024-2025

Un impeto rinascimentale di matrice contemporanea

Secondo Dominique Lora, storica dell’arte e Docente all’Università La Sapienza di Roma, Alter Oculus rappresenta un esempio di arte effimera e relazionale che ridefinisce il rapporto tra spazio sacro e contemporaneo.

Franz Cerami, Alter Oculus, Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato, Napoli, 2024-2025

«Indagando il rapporto complesso tra spazio sacro e arte contemporanea, Cerami usa ancora una volta la rappresentazione artistica come un dispositivo linguistico in perenne divenire», spiega Lora. «Le sue immagini associano e combinano espressioni di umanità, di liturgia e di tradizione tra sacro e profano, usando “l’occhio” come strumento di comunicazione e di conoscenza del sé e degli altri in un processo trasversale di (ri)costruzione di un’identità collettiva della città e dei suoi abitanti», continua la storica dell’arte. «In altre parole, Alter Oculus è un’esperienza del visibile/invisibile volto fornire nuova linfa alle relazioni tra artista, spettatore, opera d’arte e spazio urbano, in una sorta di impeto neorinascimentale di matrice contemporanea».

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