Fondation Beyeler. Ph. Mark Niedermann
La Fondazione Beyeler conferma la propria vocazione pionieristica nominando Rahel Kesselring come prima Curatrice Botanica per Chanel. La nuova figura, sostenuta dal Chanel Culture Fund, inaugura una forma di curatela che supera i confini tradizionali del museo, integrando arte e natura in un unico orizzonte progettuale.
Con l’annuncio della nomina di Rahel Kesselring come prima Curatrice di Botanica Chanel, la Fondation Beyeler consolida una vocazione che da anni guida la sua attività : pensare il museo non come un contenitore, ma come parte integrante di un ecosistema naturale e culturale. Situata a Riehen, alle porte di Basilea, la Fondazione progettata da Renzo Piano è immersa nel paesaggio del Berower Park, tra vigneti e colline che si aprono verso la Foresta Nera. Qui, l’architettura trasparente e la luce diffusa dialogano da sempre con il giardino, luogo di sperimentazione per opere site-specific di artisti come Olafur Eliasson, Fischli & Weiss, Precious Okoyomon e Fujiko Nakaya. In Wrapped Trees di Christo e Jeanne-Claude, una delle installazioni più iconiche, 178 metri di alberi vennero rivestiti fra i 13 e il 14 dicembre 1998.
La nuova figura curatoriale, sostenuta dal Chanel Culture Fund, istituzionalizza questa vocazione, trasformando la natura da semplice cornice a soggetto attivo della programmazione museale. Da anni la Beyeler sperimenta un modello di museo aperto, dove il parco circostante diventa estensione delle sale espositive e laboratorio di pratiche ambientali.
Ricercatrice presso l’Università Humboldt di Berlino, Kesselring ha dedicato la sua ricerca alle pratiche di rewilding e rigenerazione ecologica nell’arte contemporanea. La sua nomina, effettiva dal 1° novembre 2025, segna un passaggio simbolico: la curatela non si occupa più soltanto di opere, ma anche degli ecosistemi che le ospitano. In collaborazione con artisti, scienziati e con i team curatoriali ed educativi del museo, la curatrice svilupperà piani di conservazione per la flora e la fauna della Fondazione, insieme a programmi pubblici in merito a ecologia e sostenibilità .
«Questo è un momento verso cui ci muovevamo da tempo», ha dichiarato Sam Keller, direttore della Fondation Beyeler. «La natura non è lo sfondo del nostro lavoro, ma una parte viva di esso».
Come ha affermato Yana Peel, direttrice globale di Arts & Culture di Chanel, la nomina «segna un momento pionieristico, in un’epoca in cui arte e natura sono più vitali che mai per la comunità e il benessere collettivo».
Il Chanel Culture Fund, che sostiene progetti in 15 Paesi, da Shanghai a San Paolo fino alla California, individua nella Beyeler un modello di sostenibilità culturale capace di generare valore oltre l’esposizione delle opere. In questo senso, il ruolo della curatrice botanica non si limita a una dimensione estetica, ma si configura come atto politico e ambientale: riconoscere che anche una gestione del verde che ne rispetti la biodiversità e l’esperienza sensoriale dei visitatori rappresentano una parte importante della stessa opera collettiva che il museo rappresenta.
Il dialogo tra arte e paesaggio, centrale nella visione dei fondatori Ernst e Hildy Beyeler, trova oggi una forma compiuta. In un’epoca segnata dalla crisi ecologica, la curatela botanica si fa strumento di riflessione sul ruolo delle istituzioni culturali nella salvaguardia del territorio. E se in passato l’arte si limitava a rappresentare la natura, oggi la natura stessa entra nel museo come partner curatoriale, soggetto di cura e conoscenza.
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