FOROF, Ipogeo, ph Jacopo Tomassini
FOROF, lo spazio artistico e culturale situato nel cuore di Roma, continua a mettere in dialogo le suggestioni di un grande passato archeologico e le vibrazioni della creatività contemporanea. Fondato nel 2022 da Giovanna Caruso Fendi, FOROF ha già ospitato installazioni site specific di artisti internazionali – come Agustas Serapina e SOUNDWALK Collective – in stretta relazione con i resti della Basilica Ulpia, situati negli ipogei del Palazzo del Gallo di Roccagiovine. A partire dal 6 novembre 2024, FOROF inaugura un nuovo format: i Caffè Culturali Contemporanei, un progetto che riprende la tradizione dei caffè intellettuali del Novecento e la trasporta nel presente, fondendola con l’atmosfera intima e riflessiva dei Silent Reading Party.
Il primo appuntamento, previsto per il 6 novembre, avrà come tema la libertà, un concetto che ha profonde radici nel luogo stesso che ospita l’evento. La Basilica Ulpia era, infatti, il teatro della cerimonia della manumissio, il rito attraverso il quale gli schiavi venivano liberati. Questo potente legame simbolico tra l’antica Roma e il presente contemporaneo rende il tema della libertà ancora più significativo e pregnante.
Giovanna Caruso Fendi sottolinea come FOROF non sia soltanto uno spazio espositivo, ma un luogo di scambio culturale e partecipazione attiva. I Caffè Culturali Contemporanei, infatti, nascono dal desiderio di creare un contesto inclusivo e stimolante, dove il pubblico possa non solo fruire passivamente delle opere, ma contribuire attivamente al dialogo e alla riflessione collettiva.
Il format dei Caffè Culturali Contemporanei richiama alla mente gli storici caffè letterari del secolo scorso, da luoghi come il Cabaret Voltaire di Zurigo, epicentro del movimento Dada, fino ai caffè futuristi di Roma, come il Bal Tic Tac, decorato da Giacomo Balla nel primo dopoguerra. Questi spazi, animati da dibattiti e performance artistiche, erano il fulcro della vita culturale europea, un luogo di libertà espressiva e di incontro intellettuale. FOROF, con il suo nuovo programma, ripropone questa tradizione, inserendola in un contesto contemporaneo che invita alla riflessione silenziosa e alla lettura intima, seguendo la scia dei Silent Reading Party nati recentemente a New York.
Format che si è rapidamente diffuso a livello globale, i Silent Reading Party aggiungono un ulteriore livello alla riflessione sulla stratificazione storica e culturale promossa da FOROF. Durante questi incontri, i partecipanti sono invitati a immergersi nella lettura personale, lontani dalle distrazioni digitali, ma circondati dalla monumentalità della Basilica Ulpia.
Questa esperienza meditativa sarà preceduta da una visita guidata alla mostra in corso, Limbus Nimbus Omnibus, del collettivo Gelitin/Gelatin, collettivo artistico noto per il proprio approccio ludico e provocatorio.
Nimbus Limbus Omnibus si articola come una drammaturgia performativa che coinvolge fisicamente lo spettatore, portandolo a riflettere sul concetto di liberazione intesa come trasformazione, passaggio e rottura delle convenzioni. «Il titolo si riferisce a un luogo di transizione, un limbo etereo, dove l’individuo si trova in uno stato indefinito. È una metafora del potere liberatorio dell’arte, capace di liberare dalle costrizioni sociali, dalle aspettative e dai pregiudizi», ha spiegato Pietromarchi.
Il progetto si sviluppa in due sezioni principali, trasformando l’ipogeo di FOROF in un universo onirico. Nella prima parte, gli artisti presentano un vasto accumulo di oggetti e sculture: un archivio di 25 anni di attività artistica, che comprende materiali riciclati, assemblaggi, piccoli dipinti in plastilina, colonne di polistirolo, arredi smontati e riutilizzati. Nella seconda parte, le sculture si fanno protagoniste del dialogo con l’archeologia: grandi busti esposti accanto ai resti della pavimentazione della Basilica Ulpia, che sovvertono i canoni tradizionali della scultura classica. Questi busti, invece di mostrare un volto, presentano due nuche che si riflettono l’una nell’altra, creando un gioco di specchi che interroga il concetto di identità e di alterità.
La serata proseguirà con letture poetiche curate da Emilio Fabio Torsello e Mara Sabia, fondatori de La Setta dei Poeti estinti, che interpreteranno testi selezionati per dare voce ai temi centrali della rassegna.
La collaborazione con La Setta dei Poeti estinti, circolo letterario fondato nel 2013, arricchisce ulteriormente il progetto di FOROF. Nato inizialmente come comunità virtuale ispirata al film L’attimo fuggente, il gruppo ha rapidamente guadagnato popolarità, diventando una delle realtà letterarie più seguite d’Italia. Con oltre 400mila follower sui social, La Setta dei Poeti estinti ha dimostrato che la poesia e la letteratura possono ancora esercitare un forte richiamo, specialmente se inserite in contesti suggestivi come FOROF.
Gli appuntamenti con i Caffè Culturali Contemporanei si svilupperanno attorno a temi universali come la Libertà, la Fragilità e persino il Profumo, dimostrando come la letteratura e l’arte possano rivelare le sfaccettature più intime e profonde dell’esistenza umana, aprendo prospettive inaspettate sul presente.
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