Un corso “accademico”, nel segno della ricerca e della divulgazione, in una sede d’eccezione: le Gallerie degli Uffizi diventano un’aula aperta al pubblico, luogo non solo di conservazione ma anche di trasmissione del sapere, con Cattedra Uffizi. Promosso dal museo fiorentino e voluto dal direttore Simone Verde, il progetto prevede un ciclo di 12 lezioni curate da Fabrizio Paolucci, responsabile delle Antichità classiche delle Gallerie. Primo incontro in programma per oggi, 28 febbraio, nell’Auditorium Antonio Paolucci degli Uffizi.
«Le Gallerie sono un luogo di ricerca scientifica e trasmissione del sapere e dei saperi: lo testimonia questa nuova iniziativa, pensata sia all’insegna dell’approfondimento che della divulgazione», ha dichiarato Verde. «I musei hanno, tra le loro funzioni sociali più importanti e vitali, quella di essere naturalmente spazi di elaborazione culturale: e gli Uffizi intendono assolvere a questo compito in maniera sistematica come richiesto dalla loro missione pubblica fondamentale».
Dopo il primo semestre, Cattedra Uffizi proseguirà con altri corsi già in programma, affidati a figure di primo piano del panorama culturale italiano. Tra i docenti annunciati spiccano il filosofo Giorgio Agamben e lo storico Franco Cardini, chiamati a offrire nuove prospettive sulla relazione tra passato e presente.
Intitolato Conservare e divulgare l’Antico. Il collezionismo di statuaria classica a Firenze dal XV al XX secolo: principi, vicende e criteri espositivi, il primo corso, curato da Fabrizio Paolucci – dal 2010 funzionario archeologo del Ministero della Cultura e curatore della collezione di antichità classica delle Gallerie degli Uffizi -, affronta il tema del rapporto tra la città e l’eredità della scultura classica, tra recupero, restauro e costruzione dell’identità culturale. Attraverso 12 appuntamenti a cadenza settimanale, Paolucci guiderà il pubblico nella storia del collezionismo fiorentino, dagli spolia medievali al ruolo pionieristico dei Medici nella creazione di un museo pubblico, fino all’emergere dell’archeologia scientifica e alle moderne metodologie di studio della scultura antica.
Tra gli argomenti trattati, il significato simbolico delle statue romane nel Medioevo, la riscoperta della Grecia nell’Umanesimo fiorentino, le pratiche di restauro tra Rinascimento e Barocco e il declino della statuaria antica nell’immaginario del XIX e XX secolo. Un percorso che intreccia storia, estetica e metodo scientifico, riflettendo sull’evoluzione del gusto e della ricerca archeologica.
L’ingresso è gratuito, le lezioni si terranno ogni venerdì, fino al 6 giugno 2025, con pausa pasquale ad aprile, dalle 17:15 alle 18, e saranno disponibili online, ampliando la portata del progetto.
Tempesta Gallery di Milano ospita, fino al 6 febbraio, "Pain of Pleasure", mostra collettiva che riunisce le ricerche di Christa…
Da Raffaello a Bernini, la mostra gratuita al Complesso di San Francesco racconta la visione rivoluzionaria di Scipione Borghese e…
Dal lutto reinventato di Idun-Tawiah alle regine popolari di Ferrero, fino alla ribellione delle donne iraniane secondo Moeini: il Photo…
Esce per Silvana Editoriale “Marina Previtali. Milano messa in opera”, volume curato da Lorenzo Valentino che restituisce un ritratto stratificato…
È stata commissionata da Madame Adélaïde, figlia di Luigi XV, sul finire del Settecento. Questo dicembre, è andata all’asta a…
Il MAAM di Roma è stato il primo museo abitato del mondo: attualmente quasi 200 persone convivono oltre 500 opere…