Rae Martini, Modulare 004, 2022, cm 135x135
Si è tanto discusso su cosa sia la coscienza e in che misura essa sia replicabile o condivisibile. Noumeno irriducibile e baluardo delle collettive genti essa è stata spesso politicizzata, razionalizzata, e, nella nostra modernitĂ , spesso relegata ad un disarmato silenzio. Ma cosâè la Coscienza? A questo interrogativo rispondono 13 artisti in tre sedi, a Bologna, coadiuvati da piĂš di 100 contributi culturali, per In Coscienza, la mostra presentata in occasione di Arte Fiera e promossa nellâambito di do ut do, progetto charity dellâAssociazione Amici della Fondazione Hospice MT. Chiantore SerĂ gnoli. Una curatela diffusa coordinata dalla Presidente dellâAssociazione, Alessandra dâInnocenzo, e promossa dallâAmbasciatrice di questa edizione, Karole Vail, direttrice della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e della Fondazione Solomon R. Guggenheim per lâItalia, a cui spetta il compito di tracciare questâanno una mappatura di possibilitĂ .
Per articolare il tema, sono stati coinvolti gli artisti: Luigi Ontani, Fabrizio Cotognini, Danijel Zezelj, Maurizio Finotto, Nino Migliori, Terry Pecora, Andrew Holmes Huston, Oliver DâAuria, Rae Martini, Simone Pellegrini, Luca Maria Castelli, il duo Ornaghi e Prestinari e lâemergente Luca Blumer. Alla nobile funzione si dedicano tre spazi espositivi, istanze dâequilibrio tra forma e concetto: Mario Cucinella firma lo stand B102 ad Arte Fiera, la Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, unâistituzione culturale italiana volta alla valorizzazione della cultura visiva italiana del â900 con una grande spinta allâinnovazione e alle digital humanities, la Galleria Stefano Forni, storica certezza dei collezionisti che ospita artisti di risonanza nazionale e internazionale.
Nel dialogo mai pago tra etica ed estetica, in un crescendo a tratti distopico è altresĂŹ affidata la pubblicazione In Coscienza, che ospita, oltre alle tavole delle opere, il contributo di piĂš di 100 pensatori, a cui si destina il compito di approfondire gli archetipi della vexata quaestio. Spaziando dallâantropologico â la coscienza quale punto di controllo al progresso dellâumana condizione digitale (Prof. Sebastiano Maffettone) â al legislativo, ossia disciplinando la responsabilitĂ degli agenti robotici e dellâintelligenza artificiale e delle loro conseguenze (Prof. Pierpaolo Forte), si giunge allâesistenziale, paventando lâescatologico scenario di una sostituzione della coscienza con un suo omologo artificiale (Prof.ssa Vera Negri Zamagni).
Un cameo per questa ottava edizione spetta anche a un potenziale investimento future: lâartista emergente Luca Blumer con il suo trittico Numero di Prova 1 in cui propone incursioni di tessuto sulle prove di stampa di un quotidiano. Un gesto che ricorda da vicino le avanguardie suprematiste ma in cui riecheggiano le istanze del Maestro Emilio Isgrò e la sua proverbiale capacitĂ , nascondendo, di disvelare.
Grazie allâarticolata iniziativa promossa da do ut do la Coscienza torna alla ribalta da protagonista, inscrivendosi allâinterno di unâestetica sussurrata e forse per questo ancora piĂš potente.
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