Eva Marisaldi, Linee, fermo immagine da video, 2020
Archivio pubblico e personale si intrecciano nel terzo e ultimo appuntamento del programma di residenze d’artista del museo CSAC di Parma “Through time: integrità e trasformazione dell’opera”, che vede protagonista Eva Marisaldi. Il progetto si inserisce nell’ambito di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21 e vede l’apertura del nuovo percorso espositivo “L’Archivio dal vivo”.
L’arte di Eva Marisaldi si trova quindi a dialogare con gli spazi dell’archivio – museo CSAC Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, nella suggestiva struttura dell’Abbazia di Valserena. L’archivio ospita oltre 12 milioni di pezzi, appartenenti a cinque sezioni diverse (Arte, Fotografia, Media, Progetto e Spettacolo) e nei primi due appuntamenti è stato luogo del confronto con Massimo Bartolini (On Identikit, 16 febbraio – 8 marzo 2020) e Luca Vitone (Il Canone, 6 settembre – 18 ottobre 2020).
Non solo il concetto di archivio come luogo di conservazione e memoria, ma anche come spazio fisico che diventa dinamico e fruibile, soggetto a sperimentazioni espositive. In questo caso l’artista si trova a operare nella nuova configurazione progettata dallo Studio Terragni Architetti e da Daniele Ledda xycomm, da questo incontro nasce Secondi Tempi. A partire dal proprio archivio personale Eva Marisaldi instaura un inedito e inaspettato dialogo con la collezione CSAC, un progetto che unisce esposizione e editoria a cura di Marco Scotti e Francesca Zanella.
Il percorso coinvolge gli elementi fisici dell’archivio, cassettiere e scaffali, e si anima attraverso la presenza di opere realizzate per l’occasione e pezzi della collezione mettendo in relazione il documento storicizzato e quello personale. Marisaldi ha realizzato oltre sessanta stampe su alluminio su cui sono riportate immagini e frasi estrapolate da giornali e libri, la raccolta dell’artista si mescola e interagisce con le opere selezionate dal centro universitario. A completare Secondi Tempi troviamo anche un video e un focus specifico: il primo, dal titolo Linee, è stato realizzato in collaborazione con Enrico Serotti e si pone in relazione con l’opera di Fausto Melotti conservata allo CSAC Scultura n. 25 (1935); il secondo invece consiste in un approfondimento sui fondi CSAC dedicati all’Africa, riallacciandosi agli interessi dell’artista a seguito di un’esperienza in Madagascar nel 2004.
«Secondi tempi è indicativo di qualcosa che si forma a ridosso di qualcos’altro, in questo caso il patrimonio in gran parte inesplorato dello CSAC. Il mio lavoro parte da una riflessione sulle sue collezioni e dalla mia raccolta personale di riproduzioni tratte da giornali, da cui sono nate una serie di immagini che spaziano dal design delle macchine per produrre energia all’Africa, fino a materiali e pensieri collegati ai tessuti, alla scultura e al teatro D’altronde si studia tutto partendo da qualcosa, come diceva uno scrittore russo studiato da Walter Benjamin, Nikolaj Semënovič Leskov, che si occupava di geografie umane», ha spiegato la stessa Marisaldi.
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