Anche stavolta l’arte fa la sua parte ma non è una novità: nella pubblicità e nella letteratura, nella musica e nella filosofia, il dialogo con l’arte, specie contemporanea, è sempre aperto. Si va dalla citazione al reciproco scambio: peccato solo che il grande pubblico spesso non ne sia così consapevole e talvolta continui a ritenere l’arte contemporanea un giochino per l’élite intellettuale un po’ snob.
Ma siccome questa condizione è pure un po’ condivisa dalla stessa filosofia, ecco che fin da subito il festival rende omaggio all’arte con la mostra Con/centr/azione alla Biblioteca Poletti di Palazzo dei Musei a Modena, dedicata alle riviste d’artista degli anni ’60 e ’70, tra provocazione, polemica e rivoluzione.
Sempre nel capoluogo, alla Chiesa di San Paolo, l’installazione di Mario Merz Doppia spirale, che ci ricorda l’intervento analogo di Roma, (che purtroppo verrà smontato tra pochi giorni ndr) cui Exibart ha dedicato ampio spazio.
Nell’atrio dello stesso palazzo, è dedicata alla Giornata mondiale dell’Alzheimer la videoinstallazione del big locale Franco Vaccari dal titolo Provvista di ricordi per il tempo dell’Alzheimer.
Segnaliamo anche La vite delle forme, un progetto della Galleria Civica modenese
A Carpi, Oui, c’est tout. Vite assolutamente normali è una rassegna di fotografia contemporanea da Stephen Shore a Olivo Barbieri che si tiene al Convento di San Rocco, nel quale è prevista anche una rassegna non-stop di proiezioni video a cura della Videoteca Comunale e del Centro di Documentazione Audiovisiva.
Per finire con le mostre, a Palazzo Ducale di Sassuolo ricordiamo la personale di Maurizio Mochetti
Da seguire c’è poi l’articolato programma Going public. Progetti di arte pubblica, con installazioni, workshop e performance di Multiplicity, El Colectivo Cambalache e Los Carpinteros.
Tra gli incontri di filosofia, ovviamente fulcro del programma, ci sentiamo di segnalare i numerosi interventi di Remo Bodei (uno anche in compagnia con Gillo Dorfles), quelli di Fernando Savater, con L’umanità come valore della vita e La bellezza contingente, e La parte dell’ombra di Michel Maffesoli. Ancora Vita e comunicazione della cultura di Jack Goody, Vite invisibili di Saskia Sassen e La doppia vita di Umberto Galimberti. Tutti filosofi che di riffa o raffa capita spesso di incrociare nelle letture d’arte.
Particolarmente interessanti dovrebbero essere però La morte nel postumanismo con Peter Sloterdijk e un classico Slavoj Zizek, con La realtà del virtuale.
Se poi volete rilassarvi, c’è pure una mostra dedicata a Francesco Guccini a Carpi e un appuntamento col funambolo delle parole Alessandro Bergonzoni a Modena. Tutte le informazioni del caso sul sito, nel quale si può pure stampare un programma personalizzato.
alfredo sigolo
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