Rui Chafes, L'oggi così lento e lo ieri così breve, (Matera 2011)
Spazio, forma, ambiente, sono alcuni degli elementi che, da sempre, caratterizzano la scultura, linguaggio dell’opera d’arte che si fa presente nella realtà. Ne parlerà Rui Chafes, in occasione del talk aperto al pubblico che si terrà mercoledì, 21 giugno, alle 18:30, alla Fabbrica del Vapore, a chiusura degli incontri nell’ambito di Futura, il programma di residenze d’artista promosso dal Comune di Milano – Cultura, a cura di Giacomo Zaza.
Sviluppato negli spazi polifunzionali e sempre aperti alla contaminazione di Fabbrica del Vapore, il progetto ha previsto l’apertura di un bando internazionale, vinto dal curatore Zaza e da sei artisti, selezionati a seguito di ulteriore bando: Benedetta Fioravanti, Valentina Furian, Nicoletta Grillo, Lisa Martini, Giovanna Repetto e Davide Sgambaro. «La residenza non può essere solo il trasferimento di un’attività da un determinato luogo (lo studio dell’artista) a un altro (gli spazi della Fabbrica del Vapore), né un’esperienza puramente soggettiva, chiusa in sé stessa, ma diventare un momento dialogico, riflessivo, offerto da molteplici scambi semantici e combinazioni mediali», ha dichiarato Zaza.
È nata così l’idea di scandire il progetto di residenza in fasi diverse, la cui prima, denominata “Interagire”, ha previsto un ciclo di appuntamenti in cui rendere possibile un confronto aperto fra i giovani artisti residenti, il curatore, un parterre di artisti ospiti internazionalmente riconosciuti e il pubblico, in un’ottica di scambio di esperienze, riflessioni, competenze. Il 10 maggio si è svolto il primo talk, con Luis Gómez Armenteros, quindi sono intervenuti Driant Zeneli, Lina Selander, Ange Leccia, Eva Marisaldi ed Enrico Serotti, Hicham Benohoud e, a chiusura, Rui Chafes.
Nato a Lisbona, nel 1966, Chafes si è laureato in Scultura alla facoltà di Belle Arti di Lisbona e ha studiato, dal 1990 al 1992, con Gerhard Merz alla Kunstakademie Düsseldorf in Germania. Nel 1995 ha partecipato alla 46ma Biennale di Venezia, con José Pedro Croft e Pedro Cabrita Reis, nel 2004 alla 26ma Biennale di San Paolo. Nel 2013 è stato uno degli artisti internazionali invitati all’esposizione nel padiglione della Repubblica di Cuba alla 55ma Biennale di Venezia. In Portogallo, ha realizzato mostre personali in varie istituzioni di rilievo e ha esposto in mostre personali in Belgio, Germania, Danimarca, Italia, Brasile, Spagna, Giappone, Corea.
«Il dialogo con Rui Chafes rappresenta l’incontro con un’esperienza artistica ricca di peculiarità linguistiche e suggestioni immaginifiche», spiegano dall’organizzazione, a proposito dell’incontro del 21 giugno alla Fabbrica del Vapore, dal titolo “Onde estou? Esser ai bordi della realtà”. All’inizio della sua carriera «L’opera di Rui Chafes sottostà continuamente a un progetto di dialogo con lo spazio e il contesto architettonico. Ciascuna relazione con lo spazio comporta un ampio orizzonte di riflessioni: il richiamo all’universo della vita e della morte, l’anelito alla leggerezza e alla smaterializzazione, la contaminazione del luogo e l’espansione delle forme, l’epifania del mistero e l’impulso all’altrove», ha spiegato Zaza.
Chafes ha utilizzato materiali quotidiani e deperibili come Platex, listelli di legno, tronchi d’albero e bastoni. Successivamente l’artista ha deciso di adoperare esclusivamente il ferro, dipinto sempre di nero opaco in modo da cancellare ogni traccia e segno di esecuzione, che attribuisce alle sculture un marcato aspetto visionario. La presenza fisica delle sue invenzioni plastiche trasmette allo spazio circostante la sensazione di un pulsare vivo o, meglio, la suggestione di un’energia latente ai bordi della realtà.
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