CESARE BASSANO (1584-1648) [DA DISEGNO DI FRANCESCO VALLETTO] "DESCRITTIONE DELLA ESECUZIONE DI GIUSTIZIA FATTA IN MILANO CONTR’ALCUNI LI QUALI HANNO COMPOSTO E SPARSO GL’UNTI PESTIFERI"; STAMPA XILOGRAFICA SCIOLTA. BIBLIOTECA NAZIONALE BRAIDENSE, MANZ. XXII. 8
È uno degli scrittori più citati, autore di alcune delle locuzioni entrate in diffusissimi e significanti modi di dire, da “Quel ramo del Lago di Como” allo “Sciagurato Egidio”. Alcune volte è citato anche in maniera inconsapevole: per esempio, sapevate che “Un altro paio di maniche” deriva sempre dai Promessi Sposi? In effetti è legittimo, visto che Alessandro Manzoni è considerato uno dei padri dell’italiano moderno e quest’anno è la volta buona di recuperane la figura, fin troppo ingrigita. Ricorrono infatti nel 2023 i 150 anni dalla morte “del” Manzoni e in tutta Italia sono in programma diversi appuntamento per celebrarlo. A partire da Milano dove sarà visitabile fino all’8 luglio “Manzoni 1873-2023. La peste orribile flagello tra vivere e scrivere”, presentata dalla Biblioteca Nazionale Braidense e dalla Pinacoteca di Brera.
Si tratta di una grande rassegna che ripercorre in modo originale la figura di Manzoni attraverso due momenti della sua scrittura segnati dalla tragicità della peste: “I Promessi Sposi” e la “Storia della Colonna Infame”. Organizzata in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi e con il contributo scientifico di Casa del Manzoni, la rassegna ci farà riscoprire idealmente un ampio arco temporale, dal mondo antico alle soglie della contemporaneità, attraverso molteplici testimonianze del male epidemico, nelle sue svariate ripercussioni. Oltre a rari materiali librari della Braidense, tra manoscritti, incunaboli e antiche edizioni, la mostra consentirà di apprezzare alcune notevoli incisioni su carta, xilografie, calcografie, acqueforti, litografie e cromolitografie, selezionate in sinergia con il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Pinacoteca di Brera, da cui provengono in particolare inediti disegni, per la prima volta presentati al pubblico.
La mostra è stata presentata dal ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e dall’assessore alla Cultura di Regione Lombardia, Francesca Caruso. Durante la presentazione, è stata sottolineata anche la collaborazione tra le istituzioni a più livelli. Come nel caso di Brera Modern, progetto di ampliamento della Pinacoteca grazie al restauro e all’adeguamento del vicino Palazzo Citterio. Come ha evidenziato il Ministro durante la presentazione della mostra, Brera rappresenta uno dei tre musei, insieme agli Uffizi di Firenze e all’Archeologico di Napoli, da sviluppare nell’immediato futuro.
Epicentro delle commemorazioni per i 150 dalla morte di Manzoni, sarà la sua casa museo in via Morone 1, residenza dello scrittore e della sua famiglia dal 1813 fino alla sua morte. Il percorso museale è stato riallestito da Michele De Lucchi nel 2015 e attualmente propone una visita in dieci sezioni che ripercorrono, attraverso gli arredi e le opere d’arte esposte nelle sale, diversi itinerari nella vita e nell’opera dello scrittore. Il 22 maggio, data della scomparsa dello scrittore, sarà anche emesso e annullato il francobollo dedicato all’anniversario. Sempre la Casa del Manzoni ospiterà due mostre: “Ove natura a sé medesma piace”, sui paesaggi della Lombardia manzoniana, e “Dialetti e lingue d’Italia nella Casa di Alessandro Manzoni”.
Anche il Duomo di Milano sarà uno dei luoghi delle celebrazioni. Su iniziativa dell’Arciprete Mons. Borgonovo, della Veneranda Fabbrica e del Capitolo Metropolitano, sotto la direzione artistica affidata a Massimiliano Finazzer Flory, dal 9 al 31 maggio 2023, dal lunedì al venerdì, dalle ore 18:45 alle 20, si terrà la lettura integrale de “I Promessi sposi”.
La Milano di Manzoni sarà invece raccontata in una mostra in esposizione dal 18 maggio al 31 luglio 2023, al Castello Sforzesco. In esposizione, una selezione di fotografie ottocentesche provenienti dal Civico Archivio Fotografico che illustrano i luoghi in cui viveva Manzoni, dove si recava e passeggiava: il cantiere di piazza Duomo e della Galleria, il centro storico, la sua casa, il Lazzaretto, ma anche i suoi ritratti fotografici e i monumenti a lui dedicati.
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