Lo studio di architettura IT’S presenta Nigredo, opera site specific di Greg Jager, in collaborazione con il sound designer Luca Baioni. Il progetto, accessibile il 21 giugno dalle ore 18 fino alle 21, è curato dal duo Miniera, composto da Giuseppe Armogida e Marco Folco, e rientra nel contesto della rassegna di arti visive, sonore e performative “Lascaux”. Il luogo designato per l’installazione è lo spazio delle grotte tufacee di IT’S, ex sede di magazzini e rifugi antiaerei, che si espande nei territori sottostanti a Tiburtina e Prenestina, a Roma.
Nigredo, questo il titolo scelto per l’installazione, richiama il solstizio d’estate per condurre una riflessione sulle problematiche dell’odierna società capitalista, attraverso il dialogo tra suono e arte visiva. La genesi dell’opera è l’omonimo termine latino che indica il nero in ambito alchemico, una presenza negativa legata alla putrefazione e al caos. Nel giorno più lungo dell’anno, in cui la luce dovrebbe mettere a tacere le tenebre, il protagonista indiscusso è il suo opposto, il buio, che prende il sopravvento sul sole. Nel mostrare tutta la sua potenza, esso colpisce la stella che muta in una presenza oscura, sprigionando le forze malvagie, in precedenza incatenate e nascoste dalla sua apparentemente indistruttibile corazza.
Ciò che ne deriva è un ambiente sospeso, in cui chi ne viene risucchiato al suo interno è dominato dal terrore e dalle incognite. Questo scenario, a prima vista distante e apocalittico, è in realtà metafora della società contemporanea, in cui l’individuo è allo stesso tempo vittima e colpevole di uno sfruttamento senza eguali, egoista nei confronti dei suoi simili e dello stesso pianeta che lo accoglie e lo nutre.
Nel sottosuolo è in atto, quindi, un vero e proprio cambiamento, una mutazione, in cui l’atmosfera che si respira è ferma ma, allo stesso tempo, indice che qualcosa potrebbe presto accadere e prendere forma. La relazione che intercorre tra questo universo misterioso e il pubblico è di scambio reciproco ed è legata all’analisi antropologica e relazionale di Jager, il cui obiettivo non è quello di comunicare un’imminente distruzione, bensì di immaginare gli sviluppi futuri.
Così come afferma l’artista in merito alla propria pratica, è infatti fondamentale «Attivare riflessioni sulla possibilità di nuovi ecosistemi». Questa provocazione è, dunque, il pretesto per portare a considerazioni più ampie, ragionando sulle problematiche contemporanee in cui l’essere umano sarà costretto a reinventarsi e a ristrutturare il proprio posto nel mondo, per non perdere il contatto con esso. È questo l’obiettivo di Nigredo: affrontare le tenebre senza timore, per stimolare nuovi dialoghi e superare la paura dell’ignoto.
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