Hotel Petit Palace Santa Bárbara di Madrid, sede di Hybrid Art Fair
Condiviso ma anche privato, sempre uguale a se stesso e perennemente in cambiamento, lo spazio della camera d’albergo è un universo a sé eppure stratificato di relazioni, suggerisce e circoscrive, amplifica e restringe, si riferisce ad altro, icona dell’immobilismo porta i segni permanenti di migliaia di transiti. Ed è nelle camere del prestigioso Hotel Petit Palace Santa Bárbara di Madrid che si svolgerà la settima edizione di Hybrid Art Fair, dal 24 al 26 febbraio 2023, negli stessi giorni di ARCOmadrid (a cui parteciperà anche exibart.es, qui il nostro approfondimento). In questo ambiente così eccentrico – nel senso di fuori dal centro – rispetto ai tradizionali booth fieristici, Hybrid Art Fair, riconosciuto trampolino di lancio per artisti emergenti, presenta un’ampia selezione di proposte indipendenti, locali e internazionali. Tra queste, la mostra del collettivo plurale, “Open Bodies”, unico progetto italiano invitato nel programma transdisciplinare della fiera.
Curato da Alessio Vigni, “Open Bodies” si struttura come un percorso espositivo intimo e provocatorio all’interno della stanza d’albergo 101. «Al centro della mostra vi è l’essere vivente nelle sue molteplici forme. La ricerca artistica, alla base del progetto, si muove oltrepassando i limiti culturali evidenziando l’inadeguatezza dei costrutti sociali che sono alla base della nostra società patriarcale», spiegano.
Così, installazioni, fotografie, video e performance (“I nostri corpi possono essere tutti i colori che desiderano” si svolgerà alle ore 18 di venerdì, 24 febbraio 2023), incroceranno i propri linguaggi espressivi nell’ambiente di una camera d’albergo, «Un luogo dove ogni ospite è solito creare, anche se solo transitoriamente, un’atmosfera intima, nella quale rifugiarsi quando si è in viaggio o ci si sposta dal proprio habitat naturale». Tra i temi amplificati dalle opere, argomenti cruciali della contemporaneità, dall’identità di genere alla sessualità, dal sentimento di inadeguatezza delle categorizzazioni binaria, alle relazioni tra sessi diversi, fino all’intimità dei gesti quotidiani.
Collettivo artistico fondato nel 2020, plurale è composto da Giulio Ancona (Verona, Italia, 1997), Leonardo Avesani (Verona, Italia, 1997) e Chiara Ventura (Verona, Italia, 1997). plurale lavora sulle falle del quotidiano, con particolare attenzione al linguaggio, alle forme di violenza e a come la generazione di appartenenza dei membri si pone nel mondo. Nel 2022, il collettivo ha pubblicato “Gesto empatico”, una dichiarazione poetica che afferma il suo esserci nel mondo e in cui si sostiene l’azione empatica come mezzo per restituire agli esseri e alle cose pari diritti e dignità.
Dal 2022 plurale portava avanti una nuova forma di sperimentazione artistica, collaborando a stretto contatto con il curatore Alessio Vigni (Siena, Italia 1994) e proponendo un’inedita tipologia di progettazione tra collettivo artistico e curatore stesso. Vigni, che ha collaborato con importanti Musei italiani e con le principali riviste di settore, è co-curatore del progetto “Antimatter_Stone” per Cittadellarte-Fondazione Pistoletto di Biella e collabora con Fondazione Imago Mundi.
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