Another Look - Installation view - Margarita Gluzberg - Samotsvet 5 (2025)- Photo, Roberto Apa
In un panorama segnato dalla competizione, Another Look si presenta come un gesto controcorrente: quattro gallerie – A+B di Brescia, Alma Pearl di Londra, Matèria e z2o Sara Zanin di Roma – scelgono di dare continuità al proprio dialogo, inaugurato con la mostra Viaggi / Journeys a Londra, ritrovandosi ora per un secondo capitolo all’insegna della condivisione. L’occasione è l’apertura del programma espositivo di Reintegra Fine Art a Roma, studio dedicato alla conservazione e alla cura dell’arte che, con questa mostra, inaugura il proprio ruolo pubblico.
Accurata ed eterogenea la selezione degli artisti coinvolti – Fabio Barile, Bekhbaatar Enkhtur, Margarita Gluzberg, Guglielmo Maggini, Beatrice Pediconi, Jhonatan Pulido, Viola Relle – a sugellare il senso di alleanza che Another Look, visitabile fino al 5 gennaio 2026, porta con sé. Una collaborazione che mette da parte le logiche di rappresentanza per costruire un ecosistema più ampio: quattro identità autonome, altrettanti sguardi e modalità di strutturare una ricerca si intrecciano e trovano spazio in un luogo dedicato alla cura dell’arte. È un esercizio di fiducia, per mostrare come la collaborazione tra gallerie possa generare nuove prospettive ma anche incrociare i pubblici.
Reintegra Fine Art accoglie questa pluralità inaugurando un modello interessante: integrare l’attività specializzata del restauro e della conservazione con un programma espositivo aperto alla città. Un luogo dove tecnica e creatività si contaminano e si rafforzano a vicenda. Lo spazio si propone infatti come punto di raccordo tra artisti, gallerie e istituzioni, favorendo un dialogo che dal “dietro le quinte” della cura dell’opera arriva alla sua presentazione pubblica.
All’interno di Another Look le opere affrontano un ampio raggio di temi, con sensibilità diverse: l’indagine geologica e temporale di Fabio Barile, le metamorfosi materiali di Bekhbaatar Enkhtur, il disegno e la memoria stratificata nel lavoro di Margarita Gluzberg, le sculture psicoplastiche di Guglielmo Maggini, le immagini effimere e liquide di Beatrice Pediconi, la pittura riparativa e memoriale di Jhonatan Pulido, le forme ceramiche e cangianti di Viola Relle. È un percorso che invita a riconsiderare il modo in cui guardiamo, a prendere “un altro sguardo”, come suggerisce il titolo, non più lineare ed escludente ma dialogico e composto.
Così, Another Look diventa anche una dichiarazione d’intenti, un piccolo ma significativo modello che, in un momento di trasformazione del mercato e della fruizione culturale, indica un orizzonte comune come nuova infrastruttura.
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