A Milano Casa degli Artisti riapre con giornate di performance e visite agli studi

di - 9 Settembre 2024

Luogo di sperimentazione e creatività immerso nella storia di Milano, Casa degli Artisti si apre a un settembre ricco di esperienze e riflessioni, invitando il pubblico a scoprire – o riscoprire – i suoi spazi. Dal 10 al 15 settembre 2024, ogni giorno offre una nuova occasione per immergersi nel lavoro degli artisti coinvolti, in un contesto che fonde heritage e contemporaneità, con un inconfondibile spirito d’avanguardia.

Fondata nel 1909, la Casa degli Artisti ha attraversato diverse fasi storiche, diventando nel tempo un importante polo culturale milanese. Originariamente nata come spazio per sostenere il lavoro di pittori e scultori, oggi rappresenta una fucina multidisciplinare e di dialogo tra le arti. Dopo un periodo di abbandono, la sua rinascita nel 2020 ne ha riaffermato la vocazione originaria, restituendola alla città come cuore pulsante dell’arte contemporanea.

Casa degli Artisti Milano. © Filippo Ceredi. Courtesy Casa degli Artisti

Il programma che prenderà avvio questo settembre inizia al piano terra, con la mostra La memoria delle cose di Luca Coser. Qui, l’artista ci conduce in un viaggio attraverso un polittico di cinque imponenti tele realizzate durante la sua residenza. Tra enigmi visivi che emergono in forme oniriche, evocative, quasi ironiche, Coser ci invita a riflettere sulla natura frammentaria della memoria e delle narrazioni, in un gioco di rimandi che trascende il riferimento figurativo.

Il 10 settembre, a partire dalle 20, Dario Buccino animerà questo spazio con una performance sonora basata sul suo celebre Sistema HN® (hic et nunc). Compositore e inventore di strumenti musicali, Buccino ci farà esplorare l’intensità dell’esperienza corporea e sonora, in un’esibizione che mescola scultura acustica e consapevolezza del presente.

Martina Mura, Bancadati

Salendo al primo piano, incontriamo il progetto Bancadati di Martina Mura, vincitrice della Coppa Luigi del Premio Nocivelli. La sua ricerca si addentra nei temi della biodiversità e della mappatura territoriale, utilizzando il linguaggio grafico-pittorico per tracciare geografie interiori e collettive. Il seme, simbolo di rigenerazione e orientamento, diventa qui un potente strumento di riflessione sul rapporto tra natura e urbanizzazione. L’11 settembre, alle 18:30, un talk tra l’artista e la curatrice Julia Rajacic approfondirà queste tematiche, accompagnato da un’esperienza sensoriale che inviterà i partecipanti a connettersi con il potenziale simbolico dei semi.

Rup Ritratto ph Cristina Altieri

Sempre al primo piano, Roberto Rup Paolini ci trasporta in una dimensione sospesa tra il sonno e la veglia con una installazione immersiva che mescola video e pittura. Paolini, con il suo background cinematografico, con atmosfere che rievocano sensazioni archetipiche, creerà un ponte tra l’infanzia e l’età adulta. Il 13 settembre, alle 18:30, la performance La danza della mora di Stefano Ghidetti arricchirà il lavoro con un ulteriore interpretazione del dormiveglia.

Isabella Nazzarri e Anna Caruso

Nel progetto Paesaggi Liquidi, Isabella Nazzarri e Anna Caruso si confrontano sulla memoria e la sua fluida impronta. Attraverso installazioni germinative, il pubblico è coinvolto in un dialogo tra carte, appunti e immagini che evocano paesaggi interiori. Questo progetto, nato durante la residenza presso il Frantoio Arte di Piombino nel 2019, sarà presentato il 12 settembre alle 18:30, gettando luce sulle trasformazioni concettuali che hanno plasmato il lavoro delle due artiste negli ultimi anni.

Margherita Morgantin

L’atelier intitolato a Hidetoshi Nagasawa, leggendario artista giapponese naturalizzato italiano, ospita un’installazione di Margherita Morgantin, che riflette sul tempo sospeso e i paesaggi immaginari che si rivelano nei momenti di transizione. Nell’interazione tra corpo e infrastruttura, tra viaggio e pausa, l’artista costruisce una narrazione poetica che trasforma lo spazio fisico in un luogo di meditazione collettiva.

Pablo Pinxit

Il secondo piano accoglie un’esperienza multisensoriale con il progetto Under the 2nd floor, che unisce arte urbana e musica. Tre artisti – Marco Teatro, Luca Di Maggio e Pablo Pinxit – collaborano con i producer Mamakass in una residenza che mescola le culture urbane anni ’90 con una narrazione visiva e sonora. La preview dell’installazione avverrà il 10 settembre alle 21 (su invito), con la presentazione ufficiale l’11 settembre, nello stesso orario.

Mamakass, foto di Alessandro Treves

Chiude il programma una performance di Gino Lucente e del suo gruppo King Tongue. Il 14 settembre, alle 21, il secondo piano sarà il palcoscenico di un’inedita fusione di rock sperimentale e arte visiva, con la proiezione di Fornasetting, video realizzato da Barnaba Fornasetti.

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