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Fino al 10.XI.2016 | Giovanni Kronenberg | Z2O, Roma

di - 30 Settembre 2016
Lo spazio espositivo della galleria Z2O si trasforma in una wunderkammern di rarità e storia naturale, ospitando 12 opere dell’artista milanese Giovanni Kronenberg. Il numero è contenuto, come è giusto che sia quando si parla di meraviglie ed oggetti unici. Nel mondo contemporaneo, dedito all’usa e getta compulsivo, entrare in questo spazio implica osservazione e cautela, comportamenti ai quali forse non siamo più abituati.
Gli elementi in mostra sono stati collezionati dall’artista; si colleziona ciò che è di difficile reperimento, o ciò che suscita stupore e curiosità. Vivere a stretto contatto con qualcosa di prezioso può condurre ad una venerazione a distanza, mossa dal rispetto che ci incute l’oggetto, o può indurci a lasciare un nostro segno su di esso, quasi a voler entrare a far parte della sua stessa mitologia. Kronenberg sceglie la seconda strada, intervenendo in modo lieve ma incisivo sui materiali che espone.

E ecco allora che quattro spugne marine pescate al largo di Lampedusa vengono impregnate di un comune profumo commerciale, l’avorio del dente di un capodoglio viene annerito dalla fuliggine di una candela, un corno d’alce viene posizionato a terra diventando una mano artigliata d’argento che corre sul pavimento della galleria. Il concetto di prodigio si introduce in alcuni degli oggetti in mostra, primo fra tutti il grande cristallo di rocca, minerale magico per eccellenza, sul quale Kronenberg fa incastonare una rara perla nera tahitiana a goccia, creando una sorta di bacchetta guaritrice. La meraviglia è l’antidoto alla banalità del quotidiano, si desidera ciò che è quasi impossibile avere: il potere evocativo di questi oggetti nasce dalla loro distanza temporale  e geografica.
Tutte le opere in mostra appartengono al mondo della natura: dal regno minerale si passa a quello marino, per approdare infine a quello animale. I regni di appartenenza si fondono, si compenetrano, creano rimandi ed assonanze: la splendida malachite verde smeraldo, lavorata da un intagliatore di pietre su disegno dell’artista, perde la sua origine minerale per diventare un organo vivo, richiamando alla mente un’anatomia della materia che oltrepassa il corpo umano per diventare universale. Il concetto di mutevolezza è presente anche nei due disegni a grafite, dal soggetto morfologicamente incerto; se osservati attentamente si esibiscono in metamorfosi continue, aprendo allo spettatore la strada a interpretazioni personalissime: occorre tempo per meravigliarsi.
Valentina Martinoli
mostra visitata il 15 settembre
Dal 15 settembre al 10 novembre 2016
Giovanni Kronenberg
Z2O Sara Zanin Gallery, Via della Vetrina 21, 00186, Roma
Orari: Da martedì a sabato 13:00 – 19:00
Info: info@z2ogalleria.it

Storica dell'arte contemporanea. Ha lavorato nel campo della comunicazione culturale, come organizzatrice di mostre ed eventi e come guida turistica nei principali siti archeologici e museali di Roma. Collabora con Exibart e con altre testate web del settore dal 2015.

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