La Galleria Gallerati di Roma che, ospita la mostra personale dellâartista Iginio de Luca a cura di Sabrina Vedovotto, si presenta come un piccolo ambiente silenzioso, luogo raccolto, in cui lâunica presenza â impalpabile e luminosa â è costituita dal corpus dâinstallazioni video sistemate su tre lati dello spazio, come a ricreare una quinta teatrale. Al centro il pubblico, tuttâintorno le proiezioni. Davanti agli occhi, i visitatori vedono scorrere immagini che illustrano storie, persone, avvenimenti, luoghi, che parlano e rievocano in modo chiaro e lucido lâesperienza diretta e privata dellâartista.  Lâatmosfera confidenziale che si stabilisce, una volta che si prende coscienza dei temi trattati, contribuisce a creare la sensazione di entrare a piedi pari in un racconto autobiografico nel quale si viene accolti con grande generositĂ , senza destare imbarazzo.
Iginio de Luca attraverso lâuso del linguaggio video, in una narrazione orizzontale e casualmente sincronica, quasi a stabilire un flusso circolare tra le tre proiezioni contigue, fa riaffiorare la memoria del passato. I ricordi privati e familiari si mescolano e compenetrano col presente, in una continua sovrapposizione e convivenza dâimmagini e suoni. CosĂŹ, ad esempio, in, Nato a Formia e residente a Roma, la visuale di due paesaggi, uno al dritto (lâattuale abitazione a Roma) e lâaltro capovolto (lâospedale di Formia dovâè nato) sâincontrano in unâideale terzo paesaggio frutto dellâincontro dei primi, in Se pensi a quel giorno, lâartista unisce, lâimmagine del suo volto al suono della sua voce infantile che canta, spensierata, una canzoncina improvvisata tanto tempo fa, in Homedoppler, associa il suono della pulsione del suo sangue alla riprese, girate con una telecamera ad infrarossi, nella casa ormai disabitata dei genitori.
Lâartista, come spesso ci ha abituato nei suoi âBlitzâ, scherza, dissimula ed ha un atteggiamento di bonario e divertito distacco dalle cose e dalle persone. Questa volta fa di piĂš. Mette in gioco sè stesso, la sua sfera privata e i suoi affetti, e riesce, con leggerezza ed ironia, ad affronta temi delicati e dolorosi come la perdita dei propri cari. Come nei video, Autofocus e I miei pupi dove sovrappone in trasparenza la sua immagine a quella dei suoi genitori, per animare i volti ed i corpi di questâultimi, tentando il miracolo di ridare vita a delle figure statiche. In questi video la nostalgia ed il compianto vengono stemperati e poi dissolti dalla necessitĂ di lasciare spazio al recupero del ricordo, atto di rispetto e amore nei confronti della madre e del padre. Come afferma anche la curatrice, Sabrina Vedovotto: ÂŤIginio è riuscito ad introiettare questi avvenimenti, e nel suo macerare il dolore è riuscito nel tempo a restituire alcune immagini di quel dolore stessoÂť. La galleria da spazio fisico diventa luogo della memoria, stanza dei ricordi.
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Marta Leteo
Mostra visitata il 6 marzo
Dal 31 gennaio al 13 marzo
Iginio de Luca
Nato a Formia e residente a Roma
Galleria Gallerati
Via Apuania 55, Roma
Orari: dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle 17.00 alle 19.00/sabato e fuori orario su appuntamento