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fino al 14.VII.2008 | La Collection Lambert | Roma, Villa Medici

di - 13 Giugno 2008
La scelta di proporre una mostra della collezione avignonese di Yvon Lambert a Roma ha sicuramente a che fare con il suo legame affettivo con l’Italia, un amore che ha condiviso con molti amici artisti come Sol LeWitt e Cy Twombly.
La fascinazione del richiamo al Grand Tour, poi, è riproposta nello stesso allestimento, che parte con segnali di classicità, dalle Tre Grazie di Giulio Paolini al Dante di AndrÊs Serrano, dal Virgilio di Miguel Barceló al già citato Twombly, molto presente in mostra. Decisamente troppo, viste le numerose opere esposte in ogni dove, a testimonianza di una presenza amicale che, però, distoglie dal flusso espositivo altrimenti ben cadenzato.
Dal mito al riferimento storico-artistico, il percorso racconta la personalità del collezionista Lambert, scopritore di talenti e profondo conoscitore della ricerca dei suoi artisti. Basti guardare alla serie di foto di Nan Goldin, dal 1975 al 2003: un affondo nella sua opera e nel suo mondo, un crescendo evidenziato dall’allestimento lungo lo scalone, alla cui cima si apre Nuancier di Francois-Xavier Courréges. L’installazione si presenta come un angolo apparentemente quieto dopo gli “eccessi visivi” di Goldin. La luce bluastra che proviene dai monitor distende vista e mente. È solo un attimo. Dagli schermi guardano intensamente giovani uomini; “Je t’aime” arriva con voce suadente da un lato, poi da un altro e un altro ancora. Ma in centro c’è uno schermo vuoto. Un’assenza.

È un’opera toccante nella sua sinteticità formale, emotivamente coinvolgente come Les Images noires di Christian Boltanski, e intensa così come diversamente lo è la “colata lavica” di Claude Lévêque (J’ai rêvé d’un autre monde, 2000), una introiettante discesa nell’Ade.
Tra le opere proposte, ve ne sono molte notevoli: per citarne alcune, Aux Vieilles Tapisseries di Louise Bourgeois e i molti Kiefer, tra cui il libro Jason e il quadro Jungbrunnen, commissionato per l’occasione. Alcune scelte allestitive, invece, lasciano perplessi. All’ingresso della cisterna romana, il lavoro di Douglas Gordon è posizionato esattamente tra le due serie immagini di Gordon Matta-Clark come ne fosse il trait d’union; gli zoccoli di Basquiat sono allestiti in teca sopra i disegni -che lo citano- realizzati da Julian Schnabel, tra l’altro regista del discusso film sull’artista afro-americano, in cui compaiono proprio quegli zoccoli prestati da Lambert.

Ebbene, ci si domanda, questo basta per “trasformare” un’opera attraverso il suo allestimento? Quanto un collezionista può travalicare il lavoro di un artista in virtù del suo “potere” di curatore della collezione? E un curatore può farlo? Questioni sempre aperte che, forse, si fanno più complesse quando il collezionista in questione è anche un grande gallerista. I dubbi sulla legittimità di tale invasività permangono e sono spunto di riflessione.

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mostra visitata il 6 maggio 2008


dal 6 maggio al 14 luglio 2008
La Collection Lambert en Avignon. Voyage Ă  Rome
a cura di Eric Mezil
Villa Medici – Accademia di Francia
Viale Trinità dei Monti, 1 (zona piazza di Spagna) – 00187 Roma
Orario: da martedĂŹ a domenica ore 11-19
Ingresso: intero € 8; ridotto € 5
Catalogo Electa
Info: tel. +39 06676291; fax +39 066761243; stampa@villamedici.it; www.villamedici.it

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