Cibo: sinonimo di alimento, ma anche di desiderio, amore,
sofferenza. Cibo che si racconta, cibo che comunica la sua essenza, cibo che
nasconde un universo allusivo di luci e ombre, tutto da scoprire. È proprio
attorno a questo tema, così antico e attuale al tempo stesso, che ruota il
fascino appetitoso di
What a Wonder-Food World, il duo-show di Nouar e Laura Wächter
proposto dalla Dorothy Circus Gallery.
Entrambe giovanissime, le due artiste hanno già elaborato
uno stile molto riconoscibile, che le rende valide interpreti delle molteplici
suggestioni riconducibili alla corrente del Pop Surrealism.
Laura Wächter (Malaga, 1987) propone tele di
dimensioni imponenti, che si impongono allo sguardo grazie ai colori sgargianti
(tra cui predomina il rosso) e alle forme sensualmente accattivanti. D
ifficile
non lasciarsi conquistare dalle atmosfere patinate e deliziosamente femminili,
ma non per questo banali o meno incisive, che costituiscono il punto di forza
delle sue opere, senza dubbio ricercate.
Accanto al Cappuccetto Rosso di
Para comerte mejor, o alla massiccia protagonista di
Delicious,
trovano spazio nella sua immaginazione creativa le forme eteree di
Devocion
y indiferencia e la
tela dalla parvenza classico-cristiana
La madre di tutti i dolori. Attraverso le figure femminili –
dipinte a olio con precisione maniacale, alcune elaborate con tecniche digitali
– le tele raccontano infatti, di volta in volta, una piccola storia (una fiaba
o un racconto horror?) che traduce in modo grottesco e tagliente il suo punto
di vista sulla società. Il cibo diventa qui non soltanto l’espressione di un
bisogno del corpo umano, ma anche la viva metafora di passione erotica, avidità,
smania di benessere, frenesia nell’accaparrarsi persone e cose tutte per sé.
Ancora gusto femminile condito con ironia e vezzosità nei
lavori a olio dell’iraniana
Nouar (Teheran; vive in California), la cui arte si ispira
direttamente alle pubblicità americane anni ’50 e ’60 e ai cartoni animati: con
questa originale artista sono gli ortaggi e vari alimenti a divenire
protagonisti. Hanno visi ammiccanti e sorridenti, che sembrano chiamare il
fruitore sin dentro la tela, sebbene abbiano dimensioni molto ridotte, come
The
radish o
The
lettuce. Coloratissime e dotate di sottile umorismo, queste opere conquistano per la
grande semplicità che le contraddistingue. Fino ad arrivare al
dulcis in
fundo,
l’aggraziato maialino di
I’m delicious,
che espone adagiate su un vassoio leccornie tutte
realizzate con carne di suino.
Un viaggio nel sapore, non sempre piacevole, a volte
agrodolce, altre ancora del tutto amaro: questo è
What a Wonder-Food World. Un percorso che si fonda
sull’originalità e sul talento di due artiste determinate, capaci con il loro
talento di comunicare il fascino di un tema delicato e appassionante come il
cibo.