La mostra alla Galleria Bonomo restituisce vita ad un dialogo artistico interrotto dalla scomparsa di uno dei due interlocutori, ovvero tra Rudy Burckhardt (Basilea, 1914-Searsmont-Maine, 1999) e Vivien Bittencourt (San Paolo, 1962). La collaborazione che condivisero per molti anni culmina in Man in the woods: The art of Rudy Burckhardt, video che la giovane fotografa ha presentato lo scorso marzo al 22° Festival Internazionale sul Film d’arte a Montreal.
I numerosi punti di contatto esistenti tra le due personalità, seppur appartenenti a generazioni diverse, appaiono piuttosto evidenti dalla giustapposizione dei loro lavori. La mostra, divisa in tre sezioni, propone paesaggi, ritratti e video. I paesaggi di Burckhardt esposti a Roma appartengono al periodo in cui il fotografo visse in Italia, tra Napoli ed Ischia (1950-51). Sono infatti i nebulosi scenari partenopei i protagonisti di questi scatti. Della Bittencourt sono invece presentate le foto degli alberi a Villa Doria Pamphili, realizzate a Roma tra il 2001 e il 2002. Entrambi sottolineano l’atmosfera quasi sacrale e incontaminata di luoghi in cui la presenza umana è bandita; un’atmosfera resa palpabile attraverso giochi di luci ombre (nella Bittencourt rafforzata dalla stampa a colori).
La serie dei ritratti mette ancor più in evidenza le affinità stilistiche: in entrambi riscontriamo una compenetrazione di sguardi tra i personaggi (artisti contemporanei) e il fotografo. Il ritratto nasce da una conoscenza e un dialogo con la persona immortalata, che sembra, a sua volta, scrutare il fotografo.
La selezione dei video propone tra gli altri Human Presents!, 1999 della Bittencourt realizzato in collaborazione con poeti a artisti.
Decisamente interessante The Climate of New York, in cui Burckhardt racconta la metropoli statunitense intorno al 1950, soffermandosi con affettuosa attenzione ai volti che la popolano. Offre così un collage di ritratti di persone comuni, a passeggio per le vie della Grande Mela, colti nella spontaneità dei gesti quotidiani; immortala il paesaggio industriale di una città in progressiva crescita economica. E complice una panoramica sulle insegne luminose racconta la vivacità della vita notturna.
daniela bruni
mostra visitata il 22.VI.2004
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