Nella bella intervista (contenuta nel catalogo della mostra e scaricabile dal sito web) condotta da Mirta d’Argenzio, Roberto Caracciolo (Roma, 1960) svela molto della propria personalità, di ciò che lo ispira e di come è arrivato a realizzare le opere che costituiscono la collezione Rr (Roma razionalista), in mostra alla galleria A.A.M di Roma. Una collezione complessa, che richiede osservazione e tempo. Caracciolo esamina l’architettura razionalista capitolina (già nel 2004 aveva realizzato tre quadri intorno all’opera di Giuseppe Terragni), ma non prende in considerazione opere monumentali (come quelle di Piacentini, ad esempio). Seleziona piuttosto quelle meno note di Adalberto Libera, Luigi Moretti, Giuseppe Nicolosi, Giuseppe Pagano e Mario De Renzi, che contengono molte delle caratteristiche che gli sono proprie. Come ad esempio l’uso della griglia quadrata, che lui definisce “schema modulare”. L’uso delle linee geometriche, dell’ordine, della proporzione.
Caracciolo compie un cammino fisico, che lo porta a visitare gli edifici come sono oggi (dove la purezza ha lasciato il posto spesso e purtroppo alla noncuranza), per ricostruire poi sulla tela le proprie sensazioni. Oltre ai dodici quadri di formato piccolo, medio e grande, con le forme geometriche che si ricordano Mondrian, divisi nelle due stanze della galleria, Caracciolo propone anche delle foto in bianco e nero da lui stesso scattate, che riprendono gli edifici esaminati. Le utilizza come didascalie per facilitare la comprensione della sua pittura non descrittiva. Alle pareti si notano Rr V e Rr VI, rispettivamente tela grande e piccola, che si ispirano
Insieme ai dipinti e alle fotografie dei monumenti, due foto in bianco e nero ritraggono l’autore, a figura intera, accanto alle sue tele. Caracciolo si è concesso un momento di vanità, un vezzo, assumendoo un atteggiamento elegante, simile a quello adottato nel passato dagli architetti che lo hanno ispirato. È diventato Roberto Caracciolo razionalista. Il “parallelismo temporale”, di cui parla Robert McCarter, è così completo.
margherita antinori
mostra visitata il 21 gennaio 2007
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